CANDELIERA
. Composizione decorativa in bassorilievo o in pittura adoperata nell'architettura classica e nel Rinascimento per arricchire le superficie piane dei pilastri e delle ante. La sua forma è data dall'imitazione di candelabri marmorei o metallici dei quali molto spesso ripete la decorazione complicandola di festoni, vegetazioni, cornucopie. Nell'architetiura classica la candeliera in bassorilievo è usata per dar valore a quegli elementi architettonici che, sia per le dimensioni limitate e la semplicità del resto dell'opera, sia per la vicinanza di altre parti troppo decorate, avrebbero perduto molto della loro importanza; la troviamo infatti nei pilastri che incorniciano le sculture dell'arco di Tito e in altri monumenti di carattere prevalentemente decorativo. Nella decorazione pittorica la candeliera spesso prospettica e stilizzata è un elemento comune delle pitture murali caratteristiche della casa romana. Nel primo Rinascimento l'uso di riempire con candeliere i riquadri di forma allungata dei pilastri o altri scomparti divenne generale.
Ce ne dànno esempî molto belli il castello ducale di Urbino, varie cappelle in S. Maria del Popolo e S. Maria della Pace a Roma, nella Certosa di Pavia, nei monumenti quattrocenteschi di Venezia, nel battistero di S. Satiro e S. Maria delle Grazie a Milano, ambedue opere del Bramante. Nel Cinquecento l'architettura di superficie del periodo precedente perde la sua importanza e le rifiniture di ornati cadono in disuso; fra questi la candeliera scolpita, che si limita ad arricchire qualche parte specialmente d'interno come nei monumenti funebri e nei camini. Tale sviluppo ci è chiaramente mostrato dalle opere romane di Bramante, prive di quella decorazione che era caratteristica nelle opere precedenti milanesi. (V. tavv. CLXXIII e CLXXIV).