candela
candéla [Der. del lat. candela, da candere "essere bianco, splendere"] [MTR] [OTT] Unità di misura fotometrica dell'intensità luminosa, pari al-l'intensità luminosa, in una data direzione, di una sorgente che emette una radiazione monocromatica di frequenza 5.40 1014 Hz, la cui intensità radiante nella stessa direzione è 1/683 W/sr; simb. cd; è fra le unità fondamentali SI e il suo campione italiano è conservato presso l'Istituto elettrotecnico nazionale "G. Ferraris" di Torino: v. candela. Questa definizione, introdotta nel 1979 dalla XVI Conferenza Generale dei Pesi e Misure, ha sostituito quella precedente SI del 1948, secondo la quale la c. era l'intensità luminosa di 1/60 di cm2 del corpo nero alla temperatura di solidificazione del platino (2042 K), misurata perpendicolarmente alla superficie radiante in aria a pressione normale. In precedenza altre definizioni erano state stabilite; fra queste, sono da ricordare, a fini puramente storici, le seguenti: (a) la c. Carcel (1800), che è l'intensità di una lampada a fiamma, a olio di colza, alimentata e fatta funzionare secondo determinate norme; (b) la c. Violle (1881), intensità luminosa di 1 cm2 di platino alla temperatura di fusione; (c) la c. Hefner (1884), definita da una lampada a fiamma, ad acetato d'amile; (d) la c. Vereins (1886), anch'essa a fiamma, usata in Germania. Agli inizi della fotometria, l'unità corrente fu la c. Carcel, pari a 10.19 cd; nel 1889 fu adottata come unità la c. Violle, alla quale, risultando troppo grande, fu poi sostituita la sua ventesima parte, detta c. Vernon-Harcourt, o anche c. decimale, in quanto pari a un decimo della c. Carcel (cioè a 1.019 cd), che, per quanto non ufficiale, seguitava a essere la più diffusa. Essendo peraltro la c. Violle, allora, di non facile realizzazione, la c. decimale fu definita prima mediante lampade campione a fiamma, a pentano (c. a pentano, 1909), e poi mediante lampade elettriche a incandescenza, costruite e fatte funzionare secondo norme precise. La c. decimale definita da questi campioni "elettrici" fu denominata c. internazionale, e rimase in uso sino all'avvento di quella SI, che all'inizio fu chiamata c. nuova. Per altri ragguagli di valore tra le unità sopra nominate, v. App. III: VI 704 a.