canapa
Una pianta di cui si sfrutta tutto
La canapa è una pianta alta anche tre metri, conosciuta e coltivata almeno sin dal terzo millennio a.C., ed è molto diffusa specie in Europa e in Asia. Di essa si può utilizzare praticamente tutto: i semi sono usati per l'alimentazione, soprattutto degli animali, dalla corteccia e dal fusto si ottiene una fibra utile per tessuti, e dalle foglie si può ricavare sia olio essenziale sia, in alcune varietà di canapa, una droga
La canapa è una pianta che può assumere diverse forme, specie per quanto riguarda l'aspetto delle foglie. Cresce bene soprattutto nei climi temperati adattandosi a vari tipi di terreno, che deve essere comunque ricco di sostanze organiche. Questa sua adattabilità ne ha favorito la diffusione soprattutto nell'emisfero nord. È una pianta annuale e dioica, ossia esistente in esemplari con fiori 'maschili' e in altri con fiori 'femminili'. Ha radici lunghe e il suo fusto può variare in altezza da 90 cm a 3 m e oltre. I rami sono generalmente fitti e possono arrivare a essere lunghi come il tronco. Le foglie sono palmate. I fiori femminili hanno una forma a calice e portano i semi; la pianta maschile, una volta disperso il polline, muore.
In passato, fino a pochi decenni fa, la canapa è stata una delle materie prime più utilizzate per la fabbricazione di fibre tessili. Il tessuto ottenuto dalla canapa, andato un po' in disuso dalla metà del secolo scorso perché risultava piuttosto rigido e ruvido, e quindi scomodo da indossare, vede oggi una rinascita. Nuovi modi di lavorazione della canapa ora permettono, infatti, di ottenere un tessuto più piacevole per chi indossa indumenti e vestiti fatti con questa fibra. Oggi la canapa non viene praticamente più usata per l'alimentazione umana, ma per parecchi secoli i suoi semi sono stati molto utilizzati dalle classi sociali più povere, in quanto economici e disponibili anche nei periodi di siccità. Questo antico uso resiste in qualche tradizione europea: in Polonia per esempio, è usanza per Natale mangiare la minestra di semi di canapa. Della canapa si può utilizzare tutto, dato che dalle sue differenti parti si ottengono moltissimi prodotti. I semi vengono utilizzati per l'alimentazione, oggi soprattutto degli animali, ma anche per quella umana. L'olio che si ricava dai semi è impiegato anche per cosmetici, detergenti, vernici e lubrificanti. La fibra che si ottiene dal fusto viene utilizzata come combustibile, per ottenere cordame, carte e, recentemente, anche materiale per l'edilizia. L'uso principale delle fibre di canapa è però sempre stato, e continua a essere, quello dell'industria dei tessuti. Recentemente le fibre dei fusti sono utilizzate anche per la creazione di fibre artificiali.
Infine da fiori e foglie, si estrae un olio essenziale utilizzato soprattutto nell'industria dei cosmetici. La coltivazione della canapa conosce oggi un periodo d'oro in molte regioni italiane, come per esempio in Emilia- Romagna, proprio per la possibilità di ottenere dalle varie parti della pianta materiali tanto diversi in un modo ecocompatibile, rispettoso dell'ambiente.
Una varietà diversa dalla canapa comune è la Cannabis indica, nota anche come canapa indiana. Dalla resina che si trova nelle foglie e inflorescenze di questa pianta si ottiene una sostanza stupefacente, che prende nomi diversi: hashish per gli arabi, bhang in India e marijuana nelle Americhe. Ingerita o fumata questa droga provoca una sensazione di ebbrezza esagerata ed euforia, ma può comportare pure allucinazioni e disturbi vegetativi anche piuttosto importanti, come diminuzione della pressione sanguigna o del numero di pulsazioni del cuore.