canale umanitario
loc. s.le m. Programma speciale di intervento coordinato per trasferire in zone sicure gruppi di profughi, accompagnandoli con un’assistenza legale.
• I ministri dell’Unione hanno anche deciso di attivare un «canale umanitario» con visti Ue per i feriti, la società civile e per i dissidenti e «l’assicurazione di adeguata assistenza umanitaria e aiuto medico alla popolazione ucraina». (Virginia Lori, Unità, 21 febbraio 2014, p. 3, Esteri) • «Offriamo un punto di prima accoglienza che non siano i palazzi occupati o gli accampamenti autogestiti ‒ continua dalla Cri Silvia Piscitelli ‒. Dopo lo sgombero di via delle Messi d’Oro mancava un luogo di passaggio che garantisse un canale umanitario protetto». (Erica Dellapasqua, Corriere della sera, 15 luglio 2015, Cronaca di Roma, p. 5) • «Organizzazioni cattoliche e Ong hanno già dato l’esempio con la creazione di “canali umanitari”. Bisogna semplicemente investire sull’accoglienza. È un problema reale se, in un’Europa che ha dato 310 miliardi alla Grecia, tornata peraltro in recessione, e che ha dato centinaia di miliardi alle banche fallite, non si trovano i fondi per accogliere 1-2 milioni di rifugiati» (Yanis Varoufakis intervistato da Eugenio Fatigante, Avvenire, 24 marzo 2016, p. 9, Primo piano).
- Composto dal s. m. canale e dall’agg. umanitario, ricalcando l’espressione ingl. humanitarian channel.
- Già attestato nel Corriere della sera del 24 novembre 1991, p. 6, Esteri (Massimo Nava).