CANALE DI RESIA
. Valle (22 km.) interposta fra la tipica catena prealpina che culmina nel Plauris e nel Musi e la catena dell'Indrinizza-Sart che fa parte delle Alpi Giulie occidentali (v. canale del ferro). È percorsa dall'affluente di sinistra della Fella, che si chiama Resia come il comune della vallata, nel quale è compresa però anche la borgatella di Uccea in una valle tributaria dell'Isonzo. I rami sorgentiferi della Resia sono sotto le cime del M. Baba. Scorrendo ora entro una forra sottostante alla sezione larga della valle, ora in un alveo ampio e ghiaioso, il torrente mette foce nella Fella là dove sorge Resiutta (680 abitanti, 910 nel comune); questa borgata di origine antica, come attestano le reliquie preromane e romane, stazione della pontebbana e notevole anche per qualche industria (fabbrica di birra) e per la cava di scisti bituminosi nella vicina valletta del Resartico, non si può dire sotto ogni riguardo la principale rispetto alla valle. Infatti, entro a questa, sui terrazzi morenici e fluvioglaciali abbastanza ampî, se ne trovano altre pure notevoli: S. Giorgio (830 ab.), Prato di Resia (o Ravanza, 310 ab.), Gniva (510 ab.) e Oseacco (1022 ab.) fra 423 e 496 m. s. m., ciascuna con la sua zona di coltivazioni e di verdissimi prati. Più a monte, i meno importanti villaggi di Stolvizza e di Coritis, che è il più elevato (641 m.). Sopra la zona abitata, vi sono le abitazioni pastorali estive.
Su 120 kmq. (tanto si estende la giurisdizione comunale, da cui è escluso il tronco terminale della valle, ma di cui fan parte brevi tratti di versanti estranei alla stessa), 53 kmq. corrispondono a terreni coperti di boschi, boscaglie o sterpeti che generalmente sono proprietà comunali; la densità della popolazione nella stessa area è di appena 30,8, cifra media che, siccome i villaggi sono raccolti verso il fondo della valle, esprime piuttosto la realtà della distribuzione degli abitanti nell'estate, quando parte di essi si trova anche nelle zone più elevate, nei boschi e nelle abitazioni pastorali.
La popolazione di questa valle è un relitto dell'invasione slava che nei secoli VI e VII era penetrata molto addentro nelle Alpi Orientali, e perciò parla tuttora un dialetto che studî recenti pongono tra gli sloveni, piuttosto che tra i serbocroati. La cultura e i sentimenti sono prettamente italiani.
Bibl.: G. Marinelli, Guida del Canal del Ferro, Udine 1894; id., Guida della Carnia e del Canal del Ferro, nuova ed. a cura di M. Gortani, Udine 1924-25; tutte e due sono copiosa bibliografia.