Panama, Canale di
Canale artificiale nella regione istmica americana: congiunge l’Oceano Atlantico al Pacifico. È lungo 81,2 km e largo fra 90 e 350 m. Un sistema di chiuse consente di superare i dislivelli del percorso e permette il transito nei due sensi. Dalla scoperta dell’America fino a tutto il Settecento, gli spagnoli ipotizzarono di tagliare un passaggio nel punto più stretto del Nuovo continente. Il timore di conflitti con le altre potenze coloniali impedì, però, la concretizzazione del progetto, che fu ripreso con il sostegno statunitense alla metà dell’Ottocento. I capitali nordamericani, che avevano favorito la costruzione della ferrovia panamense (1855), furono tuttavia distolti durante la guerra civile americana. Intervennero allora i francesi, ma i loro tentativi – prima con la Société civile du canal interocéanique (1876-1889), poi con la Compagnie nouvelle du canale de Panama (1894-99) – fallirono. Infine gli Stati Uniti ottennero dal nuovo Stato di Panamá la concessione della zona (Trattato Hay-Bunau - Varilla, 1903), di cui presero possesso nel 1904. Nel 1907 i lavori furono affidati al genio militare, sotto la direzione del colonnello G.W. Goethals, il quale nel 1908 assunse il potere supremo sulla zona, e ne fu quindi il primo governatore (1912-1917). Il Canale fu percorso dal primo transatlantico il 3 ag. 1914, aperto al commercio 12 giorni dopo, inaugurato ufficialmente il 12 luglio 1915. Il movimento marittimo si incrementò notevolmente nel secondo dopoguerra, approssimandosi sempre più ai limiti potenziali del Canale a partire dagli anni Cinquanta, e toccando nel 1974 la punta massima di 14.033 navi; successivamente è alquanto calato, stabilizzandosi attorno alle 12.000 unità. Le navi transitate, dapprima in grande prevalenza statunitensi, negli ultimi decenni hanno battuto in grande maggioranza le bandiere di comodo del Panamá e della Liberia. Nel corso degli anni, inoltre, gli USA installarono nella zona 14 basi militari, alcune delle quali di grandissima importanza. In seguito all’entrata in vigore (ott. 1979) dei trattati sul Canale, questo avrebbe dovuto essere amministrato, fino al 31 dicembre 1999, dalla Panama canal commission (che sostituiva la Panama canal company), un’agenzia governativa sottoposta al dipartimento della Difesa degli USA e alla supervisione di un comitato congiunto, solo dal 1990 passato sotto la presidenza panamense. Nel 1995 furono avviati i colloqui sull’eventualità di mantenere la presenza militare statunitense anche dopo il 1999. I negoziati portarono, nel dic. 1997, alla conclusione di un accordo provvisorio che prevedeva la trasformazione di una delle basi militari USA in un centro regionale antidroga, con circa 2000 soldati statunitensi. Le proteste dell’opposizione e l’emergere di differenti punti di vista tra i negoziatori impedirono tuttavia la conclusione di un accordo definitivo. Il 1° gennaio 2000, la Zona del Canale e il Canale stesso furono restituiti alla piena sovranità della Repubblica di Panamá, che acquisiva così un’effettiva integrità territoriale. L’abbandono statunitense coincise peraltro con una serie di investimenti e privatizzazioni che portarono al riuso economico (prevalentemente in funzione turistica) di molte infrastrutture già di uso militare. Nel 2006 è stato approvato un progetto di ampliamento della via d’acqua, che rimane una fra le principali al mondo.