CANALE DI DOGNA
. La borgatella di 205 abitanti che sorge sul fondo della valle della Fella, di fronte allo sbocco del torrente, e la stretta valle laterale ch'esso percorre, portano il medesimo nome di Dogna. Ivi la ferrovia pontebbana attraversa la Fella con un viadotto alto 38 metri sul greto, da cui si vede l'intero Canale, chiuso al suo termine dall'imponente montagna del Montasio. È una valle longitudinale delle Giulie settentrionali (v. canale del ferro) che attraversa le formazioni triassiche, dai calcari marnosi raibliani alle masse dolomitiche sovrastanti. Molti depositi morenici ed altre tracce dell'azione glaciale quaternaria si trovano nella valle; il torrente si apre la via fra i massi, percorrendo tra il passo di Somdogna e le rocce del Montasio, donde nasce, e la confluenza della Fella appena 11 km. Piccola, poco praticabile prima che vi si costruisse la strada di guerra, la valle, coi suoi brevi affluenti, ha scarsissima importanza antropogeografica. A varie altezze vi si trovano gruppi di case (sul luogo detti ciouz), nei quali vivono poche decine di persone, e che con altri esistenti lungo la Fella formano il comune di Dogna, di 1306 abitanti, tutti friulani. Nel Canale di Dogna la borgatella di Chiout, a 844 m., è ancora abitata tutto l'anno; invece Costa Secca (923 m.) è un gruppo di abitazioni temporanee (stavoli pastorali); più in alto degli stavoli, vi sono alcune casere, cioè cascine estive. La sella di Somdogna (m. 1398) coi suoi pascoli, conduce nella valle della Seissera (Valbruna): questa valle con direzione parallela, ma opposta alla media Fella, scende all'alto corso di questo fiume. Quivi, sino al 1915, il confine tra il regno d'Italia e l'Impero austro-ungarico, cui restava l'alta Fella, superava la sella predetta e includeva nel regno i più alti rami sorgentiferi della Seissera, onde le operazioni di guerra vi assunsero carattere di notevole importanza.