CAMPOSAMPIERO (A. T., 24-25-26)
Grosso centro della provincia di Padova, a 24 m. s. m., sorto non molto lungi da dove s'incrociavano la via Aurelia e il decumanus di una grande colonia militare. È ora luogo di diramazione ferroviaria delle linee che partendo da Padova (situata 19,3 km. a S.) si dirigono a Cittadella, a Castelfranco e a Treviso. Conta 1080 abitanti nel centro e 6168 nel comune ed è importante mercato e centro agricolo. L'oratorio "di S. Antonio del noce" (chiamato così per ricordare una predica fatta dal santo dall'alto di un noce) è decorato da interessanti affreschi del Trecento ed ha una pala di Bonifacio Pitati.
Bibl.: L. Rostirola, Camposampiero, Padova 1924.
I Camposampiero. - Antica e cospicua famiglia della Marca Trevigiana che prende il nome dal forte castello di Camposampie-o, venuto in suo possesso con Tisone Novello I, console a padova nel 1108. Professava legge salica e, forse, era già in auge nel sec. X. Prima sicura menzione della famiglia, tuttavia, non si ha che nel 1025. Dopo di allora, i C. ci appaiono una delle più importanti delle famiglie di nobili feudatarî di contado. I loro beni, posti al confine dei territorî di Treviso e di Padova, diedero loro inodo d'intervenire nelle vicende di questi due comuni, dove appaiono sostenitori delle autonomie comunali, oppositori dell'Impero e fieramente nemici delle più potenti famiglie dei Da Romano, degli Scaligeri, dei Carraresi, e perciò fautori ed amici dei loro avversarî, come i Caminesi e gli Estensi. Tisolino, figlio di Tisone Novello, signore, oltreché di Camposampiero, dei castelli di Campreto, Fonte e Treville, fu uno dei promotori, nel 1164, della cacciata dei vicarî imperiali dalla marca. Console a Padova nel 1180, interviene in varî importanti atti pubblici di quel tempo, con autorità di personaggio preminente. Con Gherardino, suo figlio, morto nel 1234, che vendica un'offesa fattagli oltraggiando la moglie di Ezzelino II, comincia fra i C. e i Da Romano un periodo di odî implacabili, con sanguinose reciproche rappresaglie. Tisone, fratello di Gherardino, combatte gli Ezzelini ora con l'aiuto del marchese d'Este, da cui è preposto al governo della Marca Trevigiana, ora di quelli di Padova. Iacopo e Tisolino, suoi figli, continuano a lottare contro i Da Romano: ad essi Tisolino prende Padova e riprende l'avito Castello di Fonte, e ad essi succede nel possesso di quello di Godego. Ma il maggior momento di potenza della casa si ha con Tisone, figlio di Tisolino, morto nel 1312, ugualmente autorevole a Treviso, ove capeggia la parte guelfa, amico e fautore e a sua volta favorito di Gherardo da camino, ed a Padova, donde, in unione coi guelfi ed alleato degli Estensi, cerca di opporsi ai progressi di Cangrande dellaa Scala. Con le spoglie degli Ezzelini, a S. Zenone, Romano, Mussolente, anch'egli ingrandisce i possessi della sua casa. Nel secolo XIV, troviamo i C. distinguersi nelle vicende cittadine di Treviso e di Padova con Guglielmo, figlio di Tisone (morto nel 1342), che a Treviso è a capo della frazione aristocratica dei Tempesta contro gli Azzoni; con Guglielmo, rivestito di cariche ed uffici civili e militari a Belluno, Ferrara, Padova, nemico di Enrico VII, degli Scaligeri, dei Carraresi, amico degli Estensi; con Iacopo che, nel 1389, per togliere Padova a Francesco Novello da Carrara, col quale poi (1390) è costretto a pacificarsi, segue le parti di Gian Galeazzo Visconti. Ma già il trasformarsi del comune in signoria, il sovrapporsi del dominio di Venezia, va togliendo potenza anche ai Camposampiero, costretti a cercar fortuna, come Iacopo, Gregorio, Lodovico, viventi nel sec. XV, presso la corte degli Estensi, dei Carraresi stessi, dei Gonzaga, dei Papi. Sparita, tuttavia, l'importanza politica dei Camposampiero, essi mantennero il loro lustro, sia con le ricchezze sia con l'esercizio delle lettere, delle arti, degli uffici. Dal 1692, ebbero titoli di conti del Sacro palazzo e di cavalieri aurati. Arma d'azzurro al leone d'oro.
Bibl.: G.B. Verci, Storia degli Eccelini, Bassano 1779, I, p. 14 (albero genealogico); A. De Marchi, Cenni storici sulle famiglie di Padova, Padova 1842; P. Litta, Le famiglie celebri italiane, X; v. anche Il Patriziato, Roma 1902, pp. 455, 477 (vi si fa anche menzione di altre famiglie di conti Camposampiero, che, pur avendo altre origini, traggono il nome dallo stesso castello di C., avuto in dono dai Carraresi nel tempo che Iacopo da C. era passato ai Visconti).