CAMPI
. Famiglia di artisti cremonesi. Galeazzo, pittore, nacque nel 1477 a Cremona, vi morì nel 1536. Fu capostipite di una lunga generazione di artisti. S'iniziò alla scuola del Bembo e del Boccaccino.
Sue opere sono, a Cremona, nelle chiese di S. Abbondio (1517), di Sant'Agata e di S. Sebastiano e nel Museo civico. A Milano, nella Pinacoteca di Brera una sua Madonna con S. Antonio e S. Biagio.
Antonio. - Pittore, scultore, architetto, scrittore, nacque a Cremona, vi morì circa il 1591. Iniziato nell'arte dal padre Galeazzo, nel 1561 andò a Milano. Lavorò poi in altre città, come a Piacenza (dal 1556 al 1570 nel coro del duomo), a Brescia, a Mantova. Ritornò quindi a Cremona, e secondo i suoi disegni furono quivi costruiti i palazzi Bedoni e Pallavicino. Operò anche a Roma ed il papa lo nominò cavaliere per i suoi servigi alle costruzioni romane.
Nelle sue pitture s'incrociano gl'influssi più disparati, da Giulio Romano al Pordenone e al Parmigianino. Fra la sue opere plastiche più notevoli è la decorazione a stucco per la chiesa di S. Sigismondo a Cremona. Dipinse nella sua città una Pietà (1566) nel duomo una Madonna Consolatrice (1567) e un'altra Madonna con Santi (1575) per San Pietro. Le sue opere migliori si trovano a San Sigismondo. A Milano dipinse un'Adorazione dei Magi, una Storia di San Paolo (1561), la Nascita di Cristo (1580) e il Martirio di S. Lorenzo (1581) per il Monastero Maggiore. A Brera v'è una sua Madonna con Santi.
Giulio. - Pittore, nacque circa il 1502 a Cremona; vi morì nel 1572. Figlio e scolaro di Galeazzo, studiò col Solaro, e poi si staccò dalla tradizione locale, seguendo le innovazioni portate a Cremona specialmente dal Romanino e dal Pordenone e risentendo fortemente l'influsso di Dosso Dossi. Nelle sue prime opere mostra di possedere un colorito del tutto veneziano, che più tardi va perdendo gradatamente di forza.
Fra le sue opere più notevoli: a Cremona, una Madonna (1527) nella chiesa di S. Abbondio, un'altra (1536) nella chiesa di Sant'Agata, un'altra infine (1540) nella chiesa di S. Sigismondo. Nella stessa città affrescò alla chiesa di Santa Margherita (1547) e al duomo (1566-68). In molte chiese di Milano vi sono suoi dipinti (S. Maria della Passione, S. Celso); e a Brera due Madonne con Santi. Varie sue opere figurano nelle collezioni straniere.
Bernardino. - Pittore, nacque a Cremona nel 1522, morì fra il 1590 e il 1595. Educato alla scuola di Giulio Campi, forse suo cugino, poi a Mantova presso Ippolito Costa, si sviluppò sotto varî influssi. Dapprima imitò Giulio Romano; si accostò poi al fare del Correggio e del Parmigianino.
A Cremona, dove tornò da Mantova nel 1541, lavorò in Sant'Agata e in S. Sigismondo. A Piacenza, Alba e Pizzighettone dipinse quadri sacri e ritratti: ed ebbe allora scolare Sofonisba ed Elena Anguissola. Nel 1550 andò a Milano a dipingere ritratti, e vi eseguì diverse pale di altare per S. Marco e S. Paolo e le portelle dell'organo di S. Radegonda. Chiamato a Mantova, copiò nel 1562 la serie dei ritratti degli imperatori di Tiziano, che poi replicò più volte. Nel 1562 ritornò a Cremona dove per S. Sigismondo affrescò la cupola (1570). Fra il 1576 e il 1581 dipinse l'oratorio di S. Maria Maddalena a S. Colombano al Lambro. Da lì si recò a Sabbioneta dove affrescò nell'interno del palazzo del duca Vespasiano Gonzaga. Operò poi a Guastalla per il duca Ferrante II e a Viareggio affrescò nella chiesa di San Prospero. Pubblicò nel 1584 uno scritto Parere sopra la pittura. Un elenco di tutte le sue opere sino al 1584 contiene il Discorso del suo contemporaneo Lamo.
Vincenzo. - Pittore, nacque a Cremona nel 1536; morì nel 1891. Ultimo dei figli di Galeazzo, imparò l'arte con suo fratello Giulio. Dipinse in varie chiese di Cremona e Milano. Si dedicò particolarmente alle nature morte. Eseguì anche ritratti.
A Bergamo, nell'accademia Carrara v'è un suo ritratto di Giulio Boccamozzo (1569). Alla Pinacoteca di Brera, due nature morte. Secondo lo Zaist molte sue opere emigrarono in Francia e in Spagna ed egli fu anche architetto, cosmografo, incisore. La sua figura pittorica non è ancora ben chiarita.
Bibl.: Bibl. generale: G. B. Zaist, Notizie storiche dei pittori... cremonesi, Cremona 1774; G. Grasselli, Abecedario biografico dei pittori... cremonesi, Creona 1872; F. Sacchi, Notizie pittoriche cremonesi: Cremona 1872, E. Schweitzer, La scuola pittorica cremonese, in L'Arte, III (1900), pp. 46-50, 60-70; F. Malaguzzi-Valeri, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911. Vedi inoltre, per Galeazzo C.: Crowe e Cavalcaselle, A history of painting in North Italy, Londra 1912, III, p. 342 segg.; per Giulio C.: E. Jacobsen, in Jahrb. der preuss. Kunstsamml., XVII (1896), pp. 35-36; B. Berenson, North Italian Painters of the Renaissance, New York-Londra 1907, pp. 185-88 (indice delle opere); per Bernardino C.: A. Lamo, Discorso intorno alla scoltura, ecc., redatto nel 1584 e apparso alle stampe nel 1774 a completamento dell'"appendice" di G.B. Zaist, op. cit.; C. Morbio, Cenni intorno a B. Campi, Cremona 1584 e 1774, milano 1840.