Famiglia di artisti cremonesi. Galeazzo, pittore (Cremona forse 1477 - ivi 1536), si formò alla scuola del Bembo e del Boccaccino; opere sue a Cremona (chiesa di S. Abbondio, 1517; S. Agata; Museo civico) e a Milano (Brera). Antonio, pittore, scultore, architetto, scrittore (m. Cremona 1587), figlio di Galeazzo, che lo iniziò all'arte, lavorò a Milano (1561), a Piacenza, a Brescia, a Mantova, a Roma; sue opere, in cui si notano influssi di Giulio Romano, Pordenone, Parmigianino, sono a Cremona (dipinti nel duomo e in S. Pietro; decorazione in stucco di S. Sigismondo) e a Milano (Monastero Maggiore; Brera). Giulio, pittore (Cremona 1502 circa - ivi 1572), figlio e scolaro di Galeazzo, si avvicinò al Pordenone, al Romanino, a Dosso Dossi; il suo venezianismo, forte nelle prime opere, si affievolisce gradatamente; notevoli sono soprattutto i suoi ritratti; la maggior parte delle sue opere si trova a Cremona (affreschi in S. Margherita, 1547, e nel duomo, 1566-68; dipinti in S. Abbondio, 1527; in S. Agata, in S. Sigismondo, 1540). Vincenzo, pittore (m. Cremona 1591), ultimo dei figli di Galeazzo, imparò l'arte con suo fratello Giulio; dipinse in varie chiese di Cremona e di Milano; si dedicò anche alle nature morte, alcune delle quali forse passarono in Spagna; fu anche architetto, cosmografo, incisore. Bernardino, pittore (Cremona 1522 - Reggio nell'Emilia 1591), si educò presso Giulio C., forse suo parente, poi fu a Mantova. Subì varî influssi da Giulio Romano al Correggio, al Parmigianino. Opere sue a Piacenza, Alba, Pizzighettone, Milano, Modena, Cremona (affresco della cupola di S. Sigismondo, 1570), ecc.