CAMPANILE
La più antica testimonianza relativa ad una costruzione detta clocharium, destinata a portare campane (chiamate signa) si riferisce al 55. Martino di Tours e all'anno 470. Non è possibile dire se la costruzione che assolveva alla stessa funzione del c. ne avesse già le caratteristiche architettoniche, tanto più che i primi esempi lombardi a sezione quadrata, quanto quelli ravennati quadrati o circolari con scala interna non sono anteriori al sec. IX e che solo al tempo di Stefano II (752-57) fu dotata del primo campanile la basilica vaticana. D'altra parte in Siria, dove non si ha notizia dell'esistenza di campane, si trovano, contemporaneamente alla notizia riferita al S. Martino di Tours, parecchi casi di torri sopra le sacrestie o affiancate al portico precedente l'ingresso, che non possono avere solo la funzione di rendere praticabili le terrazze sopra le navatelle, ma che, secondo il Butler, avrebbero anche diffuso il suono di uno strumento ligneo detto in siriaco nāqüshā ed in greco σήμαντρον, destinate a richiamare i fedeli alla preghiera in maniera non diversa da come avviene nel mondo musulmano. Gli esempi di torri con probabile funzione di campanile fra il V ed il VI sec. sono in Siria una quindicina e di essi più noti sono quelli di Qalb Luzah, della chiesa di Bizzos a Rueiha, di Umm el-Gemāl, di Nimrah, Deir en-Nasrani, ecc. Il problema delle origini del c. resta comunque ancora piuttosto incerto anche se non mancano indizi sulla sua alta antichità.
Bibl.: J. Hubert, L'art préroman, Parigi 1938; H. C. Butler, Early Churches in Syria, Princeton 1929, p. 211; J. Lassus, Sanctuaires chrétiens de Syrie, Parigi 1947, pp. 235-37.