CAMOSCIO (parola preindoeuropea; lat. scient. Rupicapra Frisch 1775; fr. chamois; sp. gamuza; ted. Gemse; ingl. chamois)
Nome attribuito ad un genere della sottofamiglia di Bovidi: Rupicaprinae (Sclater, 1879) dall'aspetto caprino.
La distribuzione geografica della sottofamiglia si estende all'Europa Meridionale, all'Asia Minore, Himālaya, India ulteriore, Sumatra, Amur, Corea, Giappone, Formosa, America Settentrionale occidentale. I camosci sono abitatori dell'alta montagna, agilissimi, rapidi e sicuri sui terreni più scabrosi; d'indole limitatamente socievole, vivono in gruppi poco numerosi; i maschi adulti restano isolati, tranne in autunno, epoca degli amori.
La sottofamiglia comprende i generi: Aplocero, Capricorno. Capricornulo, Nemoredo, Camoscio e Budorcade.
Il genere Camoscio (Rupicapra Frisch 1775) misura circa 80 cm. d'altezza dorsale e raggiunge il peso di 45 hg. Il pelame è ruvido e ricco, specie nell'inverno: è abbondantissima la lanuggine e i peli di contorno raggiungono da 10 a 12 cm. sul tronco e da 15 a 20 sulla cresta dorsale D'estate è prevalentemente bruno rossastro-chiaro, in inverno bruno nerastro; la vistosa muta è graduale e prolungata.
Il camoscio costituisce, ove è numeroso, mandre di 20-30-40 femmine e giovani guidate da un'adulta. Di abitudini diurne, scende pascolando fin dall'alba, riposa nel meriggio, risale mangiando, con tappe per ruminare, nel pomeriggio, e si ritira al tramonto in luogo alto e riparato. Ama il bosco e il cespuglieto, ma si adatta per maggiore sicurezza alla vita sulle rocce presso le nevi perenni, arrampicatore, corridore, saltatore (4 m. in altezza, 7 in lunghezza) e slittatore abilissimo qual è. L'accoppiamento ha luogo tra novembre e dicembre. La femmina porta per circa 6 mesi, uno, raramente due, rarissimamente tre piccoli. La neve invernale eccessiva e le valanghe sono i peggiori nemici del camoscio, dopo l'uomo, che lo perseguita e l'insidia con accanimento ovunque non si provveda alla conservazione di questa specie.
Il camoscio vive dai Pirenei al Caucaso e nell'Asia Minore. Nelle Alpi, Carpazî, Balcani settentrionali, Asia Minore e Caucaso si trova la forma tipica R. tragus tragus Gray, con macchia golare piccola e corna lievemente divergenti fino dalla base: nella regione alpina è attualmente numeroso nel Salisburgo, Alta Baviera, Faulhorn (Berna), Graue Hörner (San Gallo) e nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Nell'Abruzzo fra Opi, Civitella, Alfedena e Settefrati, vive il camoscio abruzzese (R. r. ornata Neumann) piuttosto chiaro, con macchia golare estesa e corna molto alte, estremamente raro, la conservazione del quale è affidata all'ente autonomo del Parco nazionale dell'Abruzzo. Nei Pirenei e probabilmente anche nei monti Cantabrici vive il camoscio spagnolo (R. r. pyrenaica Bonap.), piuttosto chiaro, con macchia golare estesa e corna parallele alla base e divergenti più in alto.
Bibl.: F. Tschudi, Tierleben der Alpenwelt, Lipsia 1854; C. Keller, Die Gemse, 1881; Satunin, in Zool. Jahrb. Syst., 1896, p. 211; Neumann, in Ann. Mus. Civ. Storia Nat. di Genova, XX (1889), p. 347; Cabrera, in Proc. Zool. Soc., II (1910), p. 999; Camerano, in Memorie R. Acc. Scienze di Torino, LXIV (1913), pp. 1-82, n. 14; (1914), pp. 1-88; LXV (1915), n. 12, pp. 1-82; Ghigi, in Natura, Milano 1917, pp. viii, 128-129.