EVERARDI, Camillo
Figlio di genitori italiani, nacque in una località non nota dell'attuale Belgio, nel 1825. Cominciò lo studio del canto presso il conservatorio di Liegi, perfezionandosi successivamente a Parigi sotto la guida dei maestri F.A. Habeneck, L.A.E. Ponchard e M. Garcia figlio. Dotato di una bella voce di basso-baritono, iniziò la carriera nel 1849 al teatro S. Carlo di Napoli, interpretando Zaccaria nel Nabucco di G. Verdi col nome d'arte di Camillo Evrard e, nonostante venisse ritenuto non del tutto adatto alla parte, nondimeno venne lodato per le sue doti vocali.
Piacque molto invece al teatro Nuovo della stessa città in Betly, ovvero La capanna svizzera di G. Donizetti nel dicembre 1849 (Il Pirata, 29 dic. 1849). Continuò a cantare al teatro Nuovo fino al 1851, apparendo nella Cenerentola (febbraio 1850, Dandini) e nel Barbiere di Siviglia di G. Rossini (aprile 1850, Figaro), in coppia con la moglie Giorgetta Brocard, contralto, poi ancora nell'Elisir d'amore di Donizetti (luglio 1850, Belcore), nella Chiara di Rosemberg di L. Ricci (agosto 1850, Montalbano) e nell'Ermelinda di V. Battista (febbraio 1851, Frollo).
Dall'ottobre 1851 alla stagione di carnevale 1852 cantò al teatro dell'Opera di Nizza in Nabucco e ne I masnadieri di Verdi e forse anche nella Lucrezia Borgia di Donizetti, tornando in Italia nell'autunno del 1852 per debuttare al teatro della Canobbiana di Milano nel Mosè di Rossini (Faraone). Sempre a Milano nel dicembre dello stesso anno venne scritturato al teatro Carcano, dove cantò ancora in Cenerentola (novembre 1852) e nel Barbiere di Siviglia; nel marzo 1853 venne acclamato al Kärntnerthortheater di Vienna nella Semiramide e nell'Italiana in Algeri di Rossini.
Nel novembre dello stesso anno debuttò al teatro alla Scala di Milano nell'Assedio di Corinto di Rossini nella parte di Maometto II e, nel carnevale 1853-1854, fu ammiratissimo al teatro Regio di Torino in Semiramide e nella Favorita di Donizetti. La stagione 1855-56 lo vide trionfare al Théátre des Italiens di Parigi nella Fiorina di C. Pedrollo (8 dic. 1855, Hermann), nella Matilde di Shabran di Rossini (gennaio 1856) e come protagonista del Don Giovanni di W. A. Mozart (febbraio 1856), opera in cui fu ritenuto ammirevole per quanto riguardava l'interpretazione vocale, ma insoddisfacente sotto il profilo scenico.
Dal 1857 al 1859 venne scritturato dal teatro dell'Opera imperiale di Pietroburgo, il cui pubblico lo preferì al celeberrimo Leone Giraldoni; nello stesso arco di tempo apparve anche a Vienna nelle opere del repertorio rossiniano. Nel 1860 debuttò al Queen's Theatre di Londra ne Gli ugonotti di G. Meyerbeer, e quindi cantò con successo nell'Otello di Rossini, nella Favorita di Donizetti con Erminia Borghi Mamo e nel Matrimonio segreto di D. Cimarosa accanto a Marietta Alboni.
Dal 1860 al 1873 fu a Vienna e a Pietroburgo, dove tra l'altro cantò nel Ballo in maschera di Verdi accanto a E. Tamberlick (ottobre 1862), nell'Ercolano di F. David (febbraio 1865), nella Marta di F. von Flotow (dicembre 1865) e nel Barbiere di Siviglia di Rossini con Adelina Patti (dicembre 1870).
Ritiratosi dalle scene nel 1873, insegnò canto a Pietroburgo fino al 1888, passando a Kiev e poi a Mosca, dove morì il 17 genn. 1899.
"Fin dagli inizi della sua carriera l'Everardi venne annoverato con Tamberlick e con le sorelle Marchisio tra i migliori esponenti del canto di tradizione rossiniana per la rotondità e la morbidezza della sua voce, capace di agilità facili e granite, tanto che il suo ritiro dalle scene, coincidente col ritiro delle Marchisio e di Tamberlick, portò all'eliminazione dal repertorio corrente di opere come Matilde di Shabran, Otello e alla rarefazione di Mosè e Semiramide. S'imputò alla scuola vocale italiana di non saper più produrre cantanti di pari calibro, senza mai tener conto del fatto che in quel particolare momento storico mancava uno specifico interesse a tenere in vita lavori di quel tipo" (R. Celletti, in Storia dell'opera).
Fonti e Bibl.: Recens., in Il Pirata (29 dic. 1849; febbr. 1850; 27 apr. 1850; 20 luglio 1850; 21 ag. 1850; 5 marzo 1851; 15 ott. 1851; 16 dic. 1852); Teatri, arte e letter. (13 apr. 1854; 20 luglio 1854; 13 ott. 1855; 20 marzo 1856, 24 apr. 1856; 28 ott. 1862); C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte, II, Milano 1964, p. 201; R. Celletti, in Storia dell'opera, III, 1, Torino 1977, p. 201; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 285; The Macmillan Enc. of music and musicians, London 1938, p. 545; Enciel. dello spett., IV, coll. 1718 s.