BECCARI, Camillo
Nacque a Roma il 14 luglio 1849 e vi morì il 4 agosto 1928. Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1864 si laureò in lettere e filosofia a Napoli. Per più di 15 anni insegnò filosofia; nel 1897 fu nominato vicepostulatore e, nel 1902, postulatore generale delle cause dei santi e beati del suo ordine. In questo ufficio dovette occuparsi, tra gli altri, dei processi di beatificazione dei gesuiti missionarî in Abissinia: ciò che gli porse occasione d'intraprendere viaggi in varie parti d'Europa per consultare archivî e biblioteche. Così concepì il pensiero di pubblicare i Rerum Aethiopicarum Scriptores inediti a saeculo XVI ad XIX (15 voll.), venuti alla luce in Roma dal 1903 al 1917, curati secondo le più accreditate norme sia per la critica del testo, sia per le dotte prefazioni, le illustrazioni e le note esegetiche. Il Ministero degli esteri ne favorì la stampa, e in riconoscimento dei vantaggi che l'opera arrecò alla colonizzazione italiana dell'Etiopia, fu conferita all'autore la commenda della corona d'Italia. Oltre all'opera citata e alcuni saggi agiografici, abbiamo di lui La cronaca della Novalesa e le sue leggende (1884) e Il Tigrè descritto dai missionari gesuiti (2ª ed., 1912). Come sacerdote il B. ebbe a campo preferito del suo ministero il carcere giudiziario di Regina Coeli dove, dal 1903 fino alla morte, esercitò la sua attività.