AMBROSI (Ambrogi), Camillo
Nato a Bologna nel 1728, fu scolaro del padre Giuseppe Antonio. Fu membro d'onore dell'Accademia Clementina e architetto della Camera Apostolica; di questo impiego, e fornendo disegni ai suoi amici architetti, visse poveramente quando, raggirato, perdette tutti i suoi beni.
È autore di diverse chiese e ville del contado (collaborò con il padre nel tempietto dell'antica villa Zambeccari al Martignone, 1746), e di vari rifacimenti nei palazzi di Bologna (un appartamento e la facciata verso il giardino di casa Angelelli, ora Fava-Simonetti, in via Maggiore, e l'interno del palazzo Zani, edificato nel 1594 da F. Ambrosini); costruì le scale che portano all'Oratorio del crocefisso del Ce-stelo e una cappella nel salone dei Notari nel Palazzo del Comune. Pregevole soprattutto è l'altare maggiore con ciborio, ricco di marmi preziosi e pietre dure, nella cappella maggiore della chiesa di S. Salvatore, di stile rococò sobrio ed elegante, per cui, da una parte, fu beffato dai seguaci dell'Orlandi e, dall'altra, ebbe alti elogi in un sonetto del 1760.
Morì a Bologna nel 1790.
Bibl.: Bologna, Biblioteca Comunale, M. Oretti, Notizie dei professori del disegno...,ms. B 132, c. 312; [C. C. Malvasiai, Le pitture di Bologna...,Bologna 1782, pp. 134, 146, 266, 285, 304; G. Gatti, Descr. delle più rare cose di Bologna..., Bologna 1803, pp. 81, 140; G. Bianconi, Guida del forestiere,I, Bologna 1820, pp. 55,156, 223, 321; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I, p. 395.