CAMILLA (Camīlla)
Figlia di Metabo, re della città volsca di Priverno. Quando Metabo fu cacciato dalla città dai suoi nemici, portò con sé nella fuga la piccola e giunto presso le rive dell'Amaseno, dopo averla votata a Diana, la lanciò con una fionda al di là della corrente che egli stesso poi passò a nuoto; salvatisi entrambi vissero poi nella solitudine dei boschi. La fanciulla dedicò la sua vita a Diana e visse di caccia finché, venuta a conoscenza dell'arrivo di Enea e della guerra con Turno, mosse alla testa dei Volsci per portare aiuto al re dei Rutuli; durante la guerra trovò la morte in battaglia (Verg., Aen., vii, 803; ix, 498, 648, 759, 838). Il Brunn ritenne di poter identificare C. nella figura in atto di cadere che compare nella cosiddetta Cista di Enea, di quasi due secoli precedente la narrazione virgiliana.
Bibl.: H. Brunn, Ann. Inst., 1864, p. 304; Mon. Inst., VIII, 7, 8.