CAMERUN.
– Demografia e geografia economica. Storia. Bibliografia
Demografia e geografia economica di Lina Maria Calandra. – Stato dell’Africa occidentale, nel cuore del la Guinea. Con l’alfabetizzazione al 75% e la speranza di vita alla nascita di 55 anni, la popolazione del C. (17.463.836 ab. al censimento del 2005; 22.818.632 ab., secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014), composta da 200-300 gruppi (tra cui Fang, Bamileke, Peul, Duala, Pigmei) è tra le più affette da HIV (Human Immunodeficiency Virus), con circa 600.000 persone contagiate, il 4,3% degli adulti, secondo i dati del 2013 forniti da UNAIDS (United Nations Programme on HIV and AIDS). La popolazione urbana (54%) si distribuisce soprattutto nella capitale, Yaoundé (2.930.000 ab., secondo una stima del 2014), e a Douala (2.838.000 ab.). Trainata dal terziario (46,6% del PIL) e supportata da risorse come petrolio, gas, bauxite, legnami pregiati e prodotti quali palma da olio, arachidi, caffè e cacao, l’economia cresce del 4-5%, per un PIL pro capite a parità di poteri di acquisto (PPA) di 2982 $ nel 2014. La corruzione e la povertà (che annovera il 40% degli abitanti, soprattutto al Nord; 152° posto dell’Indice di sviluppo umano) restano importanti.
Storia di Paola Salvatori. – La scena politica del C. continuò a essere dominata dal presidente Paul Biya, in carica dal 1982, e dal suo partito, il Rassemblement démocratique du peuple camerounais (RDPC), fortemente radicato nel sistema amministrativo ed economico del Paese, tra i più corrotti del continente. Le forze di opposizione, penalizzate dal controllo capillare dei media esercitato dal governo, rimasero relegate ai margini della vita politica, indebolite anche dal mancato accordo su un progetto comune. Nonostante gli aiuti internazionali, l’economia non riuscì a decollare e la situazione interna rimase estremamente precaria alimentando un diffuso malcontento. Nel 2008 un’ondata di scioperi contro il rincaro della benzina e dei generi di prima necessità paralizzò il Paese e fu duramente repressa dal governo. Nello stesso anno Biya emendò la Costituzione per eliminare i limiti al mandato presidenziale e, ricandidatosi alle elezioni nell’ottobre 2011, ottenne un nuovo incarico settennale con il 78% dei consensi. A nulla valsero le proteste delle opposizioni che contestarono la regolarità del voto. Nel 2013, come segnale di apertura, il governo decise di istituire il Senato, previsto dalla Costituzione, ma mai insediato, e a settembre indisse nuove elezioni legislative e amministrative che si conclusero, tuttavia, ancora una volta con la vittoria del RDPC. In campo internazionale il C. mantenne un rapporto privilegiato con la Francia, da cui dipendeva sul piano economico, ma nel corso degli anni rafforzò anche le relazioni con l’Unione Europea (UE), ratificando nel 2014 un nuovo accordo di partenariato economico con essa, e con la Cina. Sul piano regionale migliorarono i rapporti con il Niger, con il quale nel 2013 fu siglato un accordo per il passaggio del greggio, e con la Nigeria, nonostante nel 2012 quest’ultima tornasse a mettere in discussione l’appartenenza al C. della penisola di Bakassi, situata sul confine tra i due Paesi e molto ricca di petrolio e gas, appartenenza decretata dalla Corte di giustizia internazionale nel 2002 e riconosciuta dalla stessa Nigeria nel 2008. A un maggior impegno del C. nella cooperazione politica regionale contribuirono soprattutto la grave instabilità politica e le guerre che interessavano alcune nazioni limitrofe, come il Ciad, il Mali e la Repubblica Centrafricana. Un pericolo particolare, per la sicurezza dello Stato e dell’intera area, era rappresentato dai militanti del gruppo terrorista Boko Haram, più volte infiltratisi nel Nord del Paese. Numerosi civili e operatori umanitari furono rapiti per ottenere il riscatto. Nel corso del 2014 la situazione ai confini si aggravava ulteriormente: non solo si intensificavano gli attacchi di Boko Haram, ma si verificavano anche incursioni di ribelli centrafricani. Per elaborare una strategia comune contro i terroristi, sempre nel 2014 il C. partecipava a diversi incontri con Nigeria, Ciad, Benin, Niger.
Bibliografia: C. Biwole Atangana, Cameroun. Amorçage rate d’une democratie promise, Paris 2013.