camera
càmera [Lat. camera "soffitto a volta"] [LSF] Ambiente chiuso e, in genere, di non grandissime dimensioni, e anche involucro o recipiente, e quindi, estensiv., apparecchio o dispositivo in cui avviene o si fa avvenire un determinato fenomeno fisico. ◆ [FSN] C. a bolle: rivelatore di particelle, ideato nel 1952 da D.A. Glaser, in cui il passaggio di una particella carica è visualizzato dalla formazione di bollicine in un liquido surriscaldato: v. camera a bolle. ◆ [FSN] C. a bolle a ciclo rapido: v. camera a bolle: I 461 a. ◆ [FME] C. a cavità: dispositivo per misurare l'esposizione a radiazioni; in partic., rende possibile realizzare l'unità di esposizione per la radiazione γ di riferimento del 60CO: v. metrologia in fisica medica e sanitaria: III 817 a. ◆ [FTC] [ACS] C. acustica: ambiente, caratterizzato da particolari qualità acustiche, per effettuare prove su apparecchi acustici o elettroacustici; sono tali le c. acustiche anecoiche, con superficie interna totalmente assorbente, e le c. riverberanti, con superfici interne riflettenti: v. misurazioni acustiche: IV 18 a. ◆ [FME] C. ad aria libera: dispositivo per misurare l'esposizione, in partic. per raggi X: v. metrologia in fisica medica e sanitaria: III 816 f. ◆ [FSN] C. a deriva, o a drift: dispositivo (anche rivelatore a deriva) per la rivelazione di particelle cariche: v. rivelatori di particelle: V 58 f. ◆ [FSN] C. a deriva a silicio: v. rivelatori di particelle: V 72 c. ◆ [FSN] C. a due liquidi: v. camera a bolle: I 460 f. ◆ [FSN] C. a espansione: denomin. generica di rivelatori di particelle in cui la rivelazione s'accompagna all'espansione di un gas, quali le c. a bolle (v. sopra) e le c. a nebbia (v. oltre). ◆ [FME] C. a estrapolazione: c. a cavità (v. sopra) per determinare la dose assorbita dovuta a elettroni e riferita al tessuto muscolare o a materiali a esso equivalenti: v. metrologia in fisica medica e sanitaria: III 817 c. ◆ [FSN] C. a filo: rivelatore di particelle in gas in cui gli elettrodi sono sottilissimi fili, detto anche rivelatore a filo in gas: v. rivelatori di particelle: V 57 e. ◆ [FSN] C. a flash: rivelatore di tracce di particelle cariche basato sull'innesco di scariche in tubicini a scarica contenenti del gas: v. camere visualizzanti a comando elettronico: I 461 f. ◆ [FSN] C. a immagine: partic. denomin. di c. a deriva: v. rivelatori di particelle: V 77 d. ◆ [FSN] C. a, o di, ionizzazione: apparecchio per rivelare particelle ionizzanti. È costituita da un recipiente chiuso (v. fig.), riempito di un gas, in cui sono due elettrodi a diverso potenziale elettrico; uno degli elettrodi, normalmente la parete, è a un potenziale V negativo da qualche centinaio fino a qualche migliaio di volt; l'altro elettrodo filiforme (elettrodo collettore), è connesso a terra per il tramite di un resistore R di grande valore (resistore di fuga), ai capi del quale è disposto un voltmetro ad alta impedenza (un elettrometro o un voltmetro elettronico). Una particella ionizzante, per es. una particella alfa, entrando nella c. produce per ionizzazione coppie di ioni di segno contrario: quelli negativi si dirigono sul collettore, dando luogo a impulsi di corrente in esso e, di conseguenza, a impulsi di tensione ΔV ai capi del resistore di fuga, che vengono integrati dal voltmetro: dall'indicazione di questo, che dipende da vari fattori (tipo di particelle ionizzanti, pressione e natura del gas, forma e natura degli elettrodi), si risale alla carica elettrica complessivamente portata sul collettore dagli ioni negativi prodotti nella c. dalla radiazione ionizzante, e quindi all'intensità di quest'ultima. Ove all'elettrometro venga sostituito un amplificatore elettrico di opportune caratteristiche, possono essere rivelati e misurati gli impulsi di corrente dovuti a singole particelle, così che la c. può essere usata come contatore di particelle. ◆ [FSN] C. a liquido leggero, a liquido pesante: v. camera a bolle: I 459 c, d. ◆ [FSN] C. a nebbia: lo stesso che c. di Wilson. ◆ [FSN] C. a piatti resistivi: v. rivelatori di particelle: V 61 b. ◆ [FSD] C. a polvere, o delle polveri o di Debye, o di Debye-Scherrer: → Debye, Peter Joseph: Camera di Debye. ◆ [FSN] C. a proiezione temporale: v. rivelatori di particelle: V 59 f. ◆ [FME] C. a scansione: c. per la produzione di immagini radiologiche che utilizza fasci di radiazione (prevalentemente raggi X) attraversanti il campione in modo sequenziale. ◆ [FSN] C. a scintilla: dispositivo per visualizzare e rendere fotografabili traiettorie di particelle ionizzanti, analogo quindi, quanto allo scopo, alla c. di Wilson e alla c. a bolle: v. camere visualizzanti a comando elettronico: I 462 d. ◆ [FSN] C. a streamer: v. camere visualizzanti a comando elettronico: I 463 a. ◆ [OTT] C. a traccia (ingl. streak camera): v. spettroscopia ottica a impulsi ultracorti:V 548 f. ◆ [OTT] C. chiara: dispositivo costituito da un prisma di forma opportuna utilizzato per la riproduzione di disegni: mediante essa chi disegna può osservare sovrapposti l'oggetto S e il tratto S' che egli va tracciando sul foglio della riproduzione (v. fig.). ◆ [FTC] [OTT] C. cinematografica e fotografica (dal-l'ingl. camera): lo stesso che cinepresa e macchina fotografica. ◆ [FSN] C. di Wilson: dispositivo per osservare e fotografare traiettorie di particelle ionizzanti. È costituita da un recipiente cilindrico (v. fig.), chiuso da una parte con una base trasparente e dall'altra con un pistone mobile; all'interno contiene aria saturata con un vapore, per es. di alcole; se, agendo sul pistone, si produce una brusca espansione del vapore (espansione adiabatica), questo, per il raffreddamento subìto, condensa sotto forma di minute goccioline sugli ioni in esso presenti, che agiscono da nuclei di condensazione: nella c. compare una nebbia diffusa. Se un debole campo elettrico all'interno della c. elimina gli ioni normalmente presenti nel vapore, un'espansione in queste condizioni non dà luogo a formazione di nebbia per l'assenza di nuclei di condensazione; il vapore è soprassaturo e qualora durante l'espansione una particella ionizzante, per es. un elettrone, attraversi la c., il vapore condensa sugli ioni prodotti lungo il suo percorso: illuminando intensamente la c. si rende visibile la traccia, che può essere fotografata. Se la c. è immersa in un campo magnetico uniforme, le tracce appaiono curvate circolarmente in un verso o nell'altro a seconda che la traccia sia prodotta da una particella positiva o negativa: il raggio di curvatura, la lunghezza della traccia, lo spessore, ecc. sono elementi che permettono d'individuare la particella che ha prodotto la traccia. ◆ [OTT] C. lucida: lo stesso che c. chiara (v. sopra). ◆ [FSN] C. odoscopica: v. camere visualizzanti a comando elettronico: I 461 f. ◆ [OTT] C. oscura: (a) apparecchio ottico atto a formare un'immagine reale di oggetti posti a grande distanza; è costituita (v. fig.) da una cassetta ove, al centro di una parete laterale, è presente un forellino o, meglio, è fissata una lente semplice convergente di lunghezza focale pari alla profondità della cassetta; sulla parete opposta si forma un'immagine reale capovolta di oggetti all'infinito; ponendo ivi un foglio di carta traslucido è possibile osservare e disegnare la scena osservata; tale dispositivo (noto già nel lontano passato a uso di pittori) può essere considerato il prototipo della c. fotografica; (b) nella tecnica fotografica, ambiente, privo di fonti esterne di luce, destinato alle operazioni di sviluppo e di stampa di negativi fotografici e, in genere, a operazioni con materiali sensibili. ◆ [FSN] C. proporzionale: v. rivelatori di particelle: V 58 b. ◆ [FNC] [FSN] C. proporzionale multifili: v. rivelatori di particelle: V 58 Fig. 7.1. ◆ [FSN] C. visualizzante a comando elettronico: Denomin. di una famiglia di rivelatori di particelle funzionanti mediante un comando elettronico selettivo: v. camere visualizzanti a comando elettronico.