CAMBRAI
(lat. Cameracum, Civitas Cameracensis)
Centro della Francia settentrionale (dip. Nord) ubicato a km. 65 ca. a S-SE di Lille.C. acquistò particolare importanza nel corso delle invasioni barbariche con la decadenza di Bavay; agli inizi del sec. 6° divenne sede di vescovado e nell'843, con il trattato di Verdun, passò sotto l'impero di Lotario. Nel sec. 11° la città prospera; precocemente cinta di mura in pietra, annovera, verso il 1100, oltre alla cattedrale, sette parrocchie e un gran numero di abitazioni civili.Rinnovata in seguito all'incendio del 1148, la cattedrale, che era preceduta da un portico-campanile di spirito ottoniano ma di fattura gotica, venne distrutta a partire dal 1796. L'alzato della navata si articolava in quattro livelli: grandi arcate che poggiavano su pilastri polistili, tribune continue, triforio con finestre ad arco acuto e un cleristorio preceduto da un camminamento interno; archi rampanti poco sviluppati andavano a controbilanciare la spinta delle volte ogivali quadripartite; delle due gallerie laterali, quella settentrionale mostrava un timpano decorato con l'Incoronazione della Vergine. Il transetto, realizzato nel corso dei due ultimi decenni del secolo e considerato capolavoro del primo Gotico, presentava terminazioni poligonali e due cappelle orientate ed era coronato da una torre-lanterna. L'alzato era articolato su quattro livelli; il cleristorio e il camminamento esterno, delimitati da due serie di trifore, fecero scuola nella regione, mentre gli archi rampanti costituirono uno dei primi esempi realizzati di questa tipologia. La costruzione del coro, ritardata a causa di lotte politiche, richiese mezzo secolo: iniziato nello stile di Reims, nelle parti superiori preannunciava il Gotico rayonnant; il triforio non era ancora arricchito da vetrate, ma il cleristorio era sovrastato da gâbles. Portata a termine nel 1251, quest'opera non esercitò comunque che un'influenza limitata.Nel sec. 13° fu costruito anche il castello di Selles, in forma di poligono irregolare fiancheggiato da sei torri. Si conservano inoltre il campanile della demolita chiesa di Saint-Martin e alcuni elementi delle fortificazioni ristrutturate nel 14° secolo.
Bibl.: J. Thiébaut, La cathédrale disparue de Cambrai et sa place dans l'évolution de l'architecture du Nord de la France, 3 voll., Lille 1975; id., Les monuments du Moyen Age, in Histoire de Cambrai, a cura di L. Trenard (Collection Histoire des villes du Nord / Pas-de-Calais, 2), Lille 1982, pp. 74-88.J. Thiébaut
I manoscritti più antichi conservati a C. sembrano essere stati eseguiti in altri centri e acquistati in epoca imprecisata; è questo il caso del De Trinitate di s. Agostino (Médiathèque Mun., 300) della fine del sec. 8°, dell' evangeliario franco-sassone della seconda metà del sec. 9° (Médiathèque Mun., 162) e dell'evangeliario del sec. 10° (Médiathèque Mun., 327). La straordinaria Apocalisse (Médiathèque Mun., 386) della metà del sec. 9°, con quarantasei miniature a piena pagina affini a quelle dell'Apocalisse di Treviri (Stadtbibl., 31), è documentata a C. già nel 10° secolo. Il formato squadrato e la tecnica esecutiva a tratto e acquarello delle miniature riappaiono nel frontespizio dei Moralia in Job di s. Gregorio (Médiathèque Mun., 215) della metà del sec. 11° - un manoscritto copiato da Fulberto per l'abbazia benedettina di Saint-Sépulchre e contenente l'originale ex libris dell'abbazia - e nella miniatura dei Ss. Benedetto e Mauro nel Martirologio e obituario di Saint-Sépulchre dei primi anni del sec. 12° (Médiathèque Mun., 829).La miniatura dei codici del sec. 12° conservati a C. è caratterizzata da iniziali a decorazione vegetale, diffuse in questo periodo in tutta la Francia settentrionale e pertanto di difficile localizzazione (Médiathèque Mun., 829; 529; 43; 317). Non è stato ancora chiarito quanti di questi manoscritti siano stati importati o se invece qualcuno di essi sia stato prodotto nello scriptorium locale. Fra i codici caratterizzati da altri tipi di miniatura, ancora a disegno e ad acquarello, vanno ricordati una miscellanea di opere di s. Agostino (Médiathèque Mun., 559), con numerose miniature tra cui il ritratto dello stesso santo, un messale (Médiathèque Mun., 234), con una straordinaria Trinità Gnadenstuhl circondata dai simboli degli evangelisti, e un Vangelo di Marco commentato, con legatura incisa della stessa epoca (Médiathèque Mun., 330). Molti dei manoscritti del sec. 12° con iniziali istoriate e disegni in campo aperto presentano caratteristiche stilistiche simili a quelle di esemplari collegati con abbazie delle vicine regioni delle Fiandre e dell'Artois, come Anchin, Marchiennes, Cysoing e con le fondazioni di Douai, Tournai e Valenciennes, quest'ultima proprio nella diocesi di Cambrai. Le iniziali istoriate nel Vangelo di Matteo commentato (Médiathèque Mun., 334), proveniente da Saint-Sépulchre, il commentario di s. Agostino al Vangelo di Giovanni (Médiathèque Mun., 558), la miniatura in campo aperto con la Crocifissione nel Collectarium della cattedrale (Médiathèque Mun., 43), nonché la straordinaria serie di iniziali a ritratto nella Chronica di Sigiberto di Gembloux (Médiathèque Mun., 965) presentano stretti legami stilistici con manoscritti e opere in metallo delle regioni più orientali delle valli della Mosa e del Reno.L'attività artistica a C. nel sec. 13° è caratterizzata da una cospicua crescita della produzione libraria. Solo pochi manoscritti appaiono chiaramente dipendenti dallo stile parigino, come il messale copiato da Johannes nel 1241 (Médiathèque Mun., 183) e il breviario decorato nello stile di Jean Pucelle del monastero delle nobili Canonichesse di s. Aldegonda a Maubeuge, presso C., eseguito nei primi anni del sec. 14° (Médiathèque Mun., 133).Nel corso del sec. 13° fecero la loro comparsa alcuni stili locali, soprattutto in relazione con la committenza legata al clero, in particolare a vescovi e a canonici della cattedrale, il cui ruolo continuò a essere molto importante ancora nel 15° secolo. I vescovi Nicolas de Fontaines (1248-1272) e Enguerrand de Créquy (1272-1285) furono importanti committenti nel periodo che seguì la ricostruzione della cattedrale, a partire dal secondo quarto del 13° secolo. Per Nicolas furono eseguiti nel 1266 un evangeliario e un epistolario, con iniziali istoriate e decorazioni a margine (Médiathèque Mun., 189-190). Strettamente legato a questi codici è un pontificale probabilmente prodotto dieci anni più tardi per Enguerrand (Toledo, Arch. y Bibl. Capitulares, 56.19; Janini, Gonzálvez, 1977). Intorno a questo nucleo di manoscritti, a ognuno dei quali lavorarono almeno due miniatori, possono essere raggruppati ca. sessanta esemplari miniati tra il 1260 e il 1285 ca. dagli stessi artisti e dai loro aiuti, tra cui bibbie e libri liturgici, sia eseguiti a uso della cattedrale e dei monasteri della città di C. sia destinati agli insediamenti della regione circostante come l'abbazia cistercense di Cambron, il cui antifonario è oggi smembrato fra Collegeville in Minnesota (St. John's Univ., Hill Monastic Manuscript Lib.), Malibu (J. Paul Getty Mus.) e altre collezioni. A questi manoscritti sono associati i nomi di alcuni copisti e miniatori, quali lo scriba Johannes Phylomena, che firmò i due menzionati volumi conservati a C. (Médiathèque Mun., 189-190) e a cui si deve attribuire anche il citato codice di Toledo, e il miniatore Henri, che nel 1285 decorò il manoscritto con vite di santi conservato a Parigi (BN, fr. 412), al quale si debbono attribuire anche la splendida serie di miniature a piena pagina raffiguranti santi in un altro manoscritto parigino (BN, nouv. acq. fr. 16251) e diverse altre opere, alcune delle quali eseguite per monasteri cistercensi.Stretti legami stilistici emergono tra i manoscritti eseguiti a C. tra il settimo e il nono decennio del Duecento e altri redatti per la vicina diocesi di Tournai (cattedrale, monastero di Saint-Martin e monasteri cistercensi e domenicani di Lille e dei suoi dintorni) e anche per la diocesi di Arras (inclusa l'abbazia di Marchiennes e la sua dipendenza Hamay). Tali legami permettono di avanzare sia l'ipotesi dell'esistenza di pittori itineranti sia quella di commissioni passate attraverso l'estesa e diffusa rete ecclesiastica. Questo gruppo di manoscritti comprende anche un buon numero di testi a carattere profano in latino, quali lo Speculum historiale di Vincenzo di Beauvais copiato da Johannes de Resbais e appartenuto all'abbazia di Cambron (Minneapolis, Univ. Art Mus., J. Ford Bell Coll., B 1280 f VI; Minneapolis, Bakken Mus.; Bruxelles, Bibl. Royale, II.941; Londra, BL, Add. Ms 15583; Mons, Bibl. Centrale de l'Univ. de l'Etat, 32/362) e codici miniati in lingua francese, tra cui opere di Gautier de Metz e Guillaume le Clerc (Parigi, BN, fr. 14964 e fr. 14970), Aldobrandino da Siena (Parigi, Ars., 2510) e Chrétien de Troyes (Mons, Bibl. Centrale de l'Univ. de l'Etat, 331/226). Fra i manoscritti più rari vanno ricordati due registri, eseguiti l'uno sotto i vescovi Nicolas e Enguerrand (Lille, Arch. dép. du Nord, 3 G 1208, Musée 342), e l'altro a uso dei membri della famiglia Pamèle-Audenarde, imparentati con Enguerrand de Créquy (Bruxelles, Bibl. Royale, 1175), nei quali ogni pagina contiene disegni di attrezzi agricoli, animali, merci, edifici e personaggi. Il modello decorativo di questi codici, ambedue probabilmente eseguiti negli anni sessanta e settanta del sec. 13°, costituì probabilmente un fattore importante per lo sviluppo delle illustrazioni marginali nei manoscritti del terzo quarto del secolo, non solo a Cambrai. Alla fine del secolo tale decorazione marginale diventò parte integrante tanto dei libri liturgici miniati quanto degli altri manoscritti eseguiti a C., come nel caso di due importanti gruppi di codici degli anni novanta del sec. 13°, uno centrato intorno al Breviario di Saint-Sépulchre (Médiathèque Mun., 102-103) e al Salterio di Leonardo de' Fieschi (Baltimora, Walters Art Gall., 45), l'altro che comprende il messale della cattedrale (Médiath'eque Mun., 153-154) e molti libri devozionali affini. Quest'ultimo gruppo include anche opere storiche ed epiche, compresa una copia della Chanson de Guillaume d'Orange (Boulogne-sur-Mer, Bibl. Mun., 192) eseguita nel 1295, probabilmente il libro commissionato per il vescovo Guglielmo di Hainaut (1286/1292-1296) dai monaci di Saint-Sépulchre e menzionato nel suo testamento del 1296; un Lancelot in prosa conservato a Parigi (BN, fr. 110); la copia dello Speculum historiale di Vincenzo di Beauvais eseguita nel 1297 per Eustache Gomer de Lille, abate di Saint-Bertin a Saint-Omer (Boulogne-sur-Mer, Bibl. Mun., 131); il libro d'ore di Saint-Omer o di Thérouanne conservato a Baltimora (Walters Art Gall., 90), prodotto dopo il 1297, nonché alcune opere a cui collaborò, insieme ad altri notevoli artisti, il pittore del messale: un libro d'ore (Médiathèque Mun., 87); il Libro d'ore Ruskin (Malibu, J. Paul Getty Mus., 83.ML. 99/Ludwig IX 3) e il Cantico dei Cantici Rothschild (New Haven, Yale Univ. Art Gall., 404). Resta ancora incerto se il centro di produzione di tutti questi manoscritti fosse C., Saint-Omer o Thérouanne, ma tutto sembra indicare che i rapporti culturali di C. fossero a quel tempo decisamente orientati verso le vicine regioni di lingua francese poste a N e a O piuttosto che non verso quelle orientali.Contrariamente a quanto accadeva nel Duecento, i secc. 14° e 15° testimoniano di una diminuzione di interesse verso i manoscritti miniati. Gli esemplari più importanti sono legati ancora al clero e consistono principalmente in messali con miniature a piena pagina con la Crocifissione e Cristo in maestà. I due messali, ciascuno di mano diversa, eseguiti fra il 1333 e il 1354 per Robert de Coucy, canonico e cantore della cattedrale (Médiathèque Mun., 156 e 157), sono strettamente derivati dallo stile parigino del secondo quarto del sec. 14° che si richiamava a Jean Pucelle. Alla fine del sec. 14° risale un messale (Médiathèque Mun., 232) decorato con grandi figure su fondo dorato, incorniciate con un motivo che imita listelli di legno sbalzato, secondo un criterio di monumentalità che ricorda la pittura fiamminga e olandese degli inizi del 15° secolo. La Trinità Gnadenstuhl e le miniature del Giudizio universale di un altro messale (Médiathèque Mun., 185) sono di carattere più narrativo e stilisticamente più vicine alla pittura tedesca.
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