cambiamento eterocronico
Qualunque cambiamento evolutivo della regolazione temporale dello sviluppo di una specie animale o vegetale. Viene anche chiamato eterocronia. Il termine (coniato dallo zoologo tedesco Ernst Haeckel nel 1879) si riferisce a quelle modificazioni del ciclo biologico di una specie che portano ad anticipare o a ritardare il momento in cui compaiono certi caratteri rispetto ad altri. Durante lo sviluppo, la variazione del tempo relativo di comparsa dei caratteri può interessare non solo tratti morfologici o etologici ma anche caratteri fisiologici e molecolari. Un esempio di eterocronia è il mantenimento, negli adulti della specie umana, di tipiche caratteristiche fetali dell’antenato primate. Molti autori, a partire dal paleontologo Stephen J. Gould (1977), ritengono che l’eterocronia sia stato un fenomeno della massima importanza per l’evoluzione. Pur non costituendo un vero e proprio meccanismo di evoluzione, essa rappresenta un potente fattore di produzione di nuova variazione fenotipica indotta da segnali esterni/ambientali o interni/ormonali. Considerando diacronicamente lo stato di sviluppo del carattere nell’antenato e nel discendente, vengono distinte sei diverse forme di eterocronia: (a) ipermorfosi (nel discendente lo sviluppo continua oltre il punto in cui esso si era arrestato nell’antenato); (b) progenesi (lo sviluppo si arresta prima); (c) accelerazione (lo sviluppo procede a velocità maggiore); (d) neotenia (lo sviluppo procede a velocità minore); (e) divergenza posticipata (l’inizio dello sviluppo del carattere è ritardato); (f) divergenza anticipata (l’inizio dello sviluppo del carattere è anticipato). I cambiamenti eterocronici producono due risultati alternativi: o l’adulto dell’antenato somiglia alla forma giovanile del discendente (paramorfosi) o, al contrario, l’adulto del discendente somiglia alla forma giovanile dell’antenato (pedomorfosi). Il tracciato dello sviluppo della taglia corporea dell’uomo rispetto allo scimpanzé indica che nella nostra specie lo sviluppo ha subito un rallentamento (neotenia) e si è protratto oltre l’età puberale (ipermorfosi). L’eterocronia di tipo neotenico che caratterizza la nostra specie rappresenta quindi un caso tipico di pedomorfosi.
→ Evoluzione genetica dell’uomo