CALVI RISORTA
. Comune della provincia di Napoli, con 3273 ab. La sede del comune è in frazione Zuni, centro di 749 abitanti (altri centri sono Petrulo con 1079 ab. e Visciano con 1184). Presso l'odierna Calvi Risorta, che è a 4 km. dalla stazione ferroviaria di Pignataro Maggiore, sulla linea Cassino-Napoli, si trovano le rovine dell'antica Cales, città degli Aurunci in Campania.
Conquistata dai Romani nel 335 a. C., Cales dovette ricevere nel suo territorio 2500 coloni latini. La colonia, come sede del questore della Campania, fu per lungo tempo il centro del dominio romano di questa provincia; e durante la seconda guerra punica fu delle dodici colonie che nel 209 rifiutarono obbedienza. Punita, venne poi reintegrata con nuovi coloni. Calvi fu municipio inscritto nella tribù Poblilia; più tardi ebbe titolo di colonia.
Per tutta l'età antica conservò la sua importanza e ancora nel sec. V d. C. era sede vescovile. Numerose sono le monete di Cales; una ceramica completamente verniciata, decorata con ornamenti impressi, attribuita al sec. III-II a. C., è firmata da artisti Caleni (v.). Le rovine di Calvi sono state poco studiate. Visibili sono tra l'altro le tracce di un teatro, di un anfiteatro e di un breve tratto di mura.
Bibl.: Ch. Hülsen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, coll. 1351-1352; J. Beloch, Der italische Bund, Lipsia 1880, p. 138; per le iscr., Th. Mommsen, in Corp. inscr. Lat., X, ii, p. 451-459; per le monete, A. Sambon, Les monnaies antiques de l'Italie, I, Parigi 1903, p. 353 segg.
Arte. - Della Calvi medievale non restano che il castello ormai semidiruto, e la cattedrale. Questa, nonostante i lavori eseguiti nel 1744 che ne alterarono l'interno e la facciata, conserva elementi importanti della primitiva costruzione (sec. XII) che, pure seguendo l'architettura siculo-musulmana, non sfuggì alle influenze dell'arte di Montecassino e dell'arte romanica con riflessi oltramontani. Presso Calvi esistono due grotte, l'una detta dei Santi, l'altra delle Formelle, le cui pareti sono in gran parte coperte da affreschi del sec. XI discretamente conservati, molti di maniera bizantina ma di rozza fattura, altri di scuola cassinese.
Bibl.: M. Zona, Calvi antica e moderna, Napoli 1820; E. Bertaux, L'art dans l'Italie méridionale, Parigi 1904.