CALTANISSETTA
Museo civico. - Da poco istituito, ha una sistemazione provvisoria, tuttavia esso risponde già d'ora alla esigenza di un istituto museale in queste zone interne della Sicilia, dove, proprio nel territorio attorno a C. ai due lati del tormentato corso del fiume Salso (Imera meridionale degli antichi), ebbero sede tutta una serie di centri indigeni sicani, presto raggiunti dai commerci e dalla intraprendenza militare prima di Gela e poi di Agrigento, per il cui effetto si trasformarono, non oltre la seconda metà del VI sec. a. C., in vere e proprie pòleis fortificate di tipo greco, tutte purtroppo anonime (v. sicilia, vol. vii, p. 258 ss.). Basterà citare gli abitati sicano-greci identificati, e in parte già oggetto di proficui recenti scavi, sulle alture di Gibil-Gabib, Sabucina, Capodarso e Vassallaggi (v. vol. vii, s. v. sicilia).
Di questi scavi e di numerose altre ricerche nella zona il Museo Civico di C. custodisce un'imponente documentazione archeologica.
In atto, esso si compone di 4 sale. La Sala I contiene materiali preistorici e greci provenienti da Gibil-Gabib e da altre località del territorio cittadino. La Sala II vasi, terrecotte, bronzi rinvenuti negli scavi, ancora in corso, dell'abitato e delle necropoli di Sabucina (da notare: un interessantissimo modello fittile di tempietto arcaico, chiaramente ispirato a forme gelesi). La Sala III ancora suppellettile funeraria da Sabucina, prevalentemente costituita da bella ceramica greca e locale dei secoli dal VI al III a. C. La Sala IV preziosi oggetti di provenienza da vari altri centri del nisseno (di eccezionale importanza alcuni bronzetti indigeni rinvenuti a Mussomeli) e della confinante provincia di Enna (Capodarso, Barrafranca, ecc.). Ricchissimi i magazzini.