CALPURNIO FLACCO (Calpurnius Flaccus)
Retore vissuto a un dipresso fra gli anni di Adriano e Antonino Pio. Di lui ci sono giunti gli estratti da cinquantatré declamazioni scolastiche il cui titolo (incipit ex Calpurnio Flacco excerptae [sc. declamationes], excerpta decem rhetorum minorum) ci mostra in C. uno dei dieci retori minori che furono raccolti in corpus, quando che sia, innanzi la redazione dell'unico codice preumanistico, il Montepessulano del sec. X. Bartolomeo Borghesi voleva identificare il retore col M. Calpurnio console suffetto del 96 d. C., che però ebbe cognome diverso. Materia e stile delle declamazioni calpurniane ci ridanno l'immagine delle scuole della prima età imperiale. I casi più strani di prostituzione; e poi tirannicidio, omicidio, suicidio, usurpazione di diritti: temi fantasticamente passionali e a forti tinte drammatiche, come in genere erano cari all'oratoria sofistica; e l'espressione, colorita da vano strepito di sentenze, da stucchevole ostentazione di arte, da rotto periodare di pensieri antitetici. Né tuttavia alle mille finzioni sono estranei elementi della vita reale.
Codice fondamentale, quello di Montpellier H., n. 126, sec. X; lo completano il Chigiano H, VIII, 261, sec. XV, e il Monacense 309, secolo XV. Edizione principe la parigina del 1580, dovuta al Piteo, insieme alle declamazioni pseudoquintilianee: nuova edizione critica del Lehnert (Lipsia 1903).
Bibl.: H. Weber, Quaestiones Calpurnianae, Donauwörth 1898; G. Lehnert, nel Jahresbericht del Bursian, CXIII (1902), p. 110; P. v. Winterfeld, in Philologus, LXIII, n. s., XVII (1904), p. 156 seg.; W. Hoffa, De Seneca patre quaestiones selectae, Gottinga 1909, p. 51 segg.; J. Sprenger, Quaestiones in rhetorum Romanorum declamationes iuridicae, Halle 1911.