calonaco
Forma antica popolare, con dissimilazione consonantica e assimilazione vocalica, per " canonico " (cfr. Inventario fondano [Monaci, Crestomazia 27] " Item l[i c]alonaci deve dare sacristano tomela de granu quatru ", r. 23; ma v. alla r. 11 la forma " canonaci "). Ricorre solo nel Fiore, nell'elenco degli stati sociali di Falsembiante: Ancor mi fo romito e pellegrino / ... e monaco e calonaco e bighino (CI 11; cfr. " Or sui prelaz, or sui chanoines ", Roman de la Rose 11190). Il c. è qui contrapposto, come rappresentante del clero secolare, a monaco, che rappresenta quello regolare, e a bighino, membro di associazioni non conventuali di devoti (cfr. il v. 3). Si rilevi il calcolato effetto ritmico dell'omoteleuto monaco e calonaco.