CALLISTRATO d'Afidna (Καλλίστρατος ὁ 'Αϕιδναῖος)
Figlio di Callicrate, del demo di Afidna, oratore e politico ateniese della prima metà del sec. IV a. C., cominciò la sua carriera militando nel partito del demagogo Agirrio e sostenendo la lotta fino all'estremo contro Sparta nella guerra corinzia. Ancora nel 378-7 fu tra i principali fautori della ricostituzione della lega ateniese diretta contro Sparta e cooperò a formularne gli ordinamenti, cercando di evitare che potessero parere una nuova sottomissione dei confederati ad Atene. Ma l'esperienza degli anni successivi in cui C. fu al governo e cooperò soprattutto come amministratore delle finanze al ricostituirsi della potenza ateniese, lo persuase che il maggior pericolo per Atene non era più Sparta, ma Tebe, la quale aveva sì aderito alla lega, ma alla testa della confederazione beotica faceva un'aggressiva politica autonoma. Perciò C. insieme con Ificrate piegò verso una politica di accordo con Sparta; nel 373 fece destituire e sottoporre a processo lo stratego Timoteo, divenuto il principale fautore della politica anti-spartana, e nel 371 fu tra gli ambasciatori ateniesi che stipularono la pace con Sparta: pace trasformata due anni dopo in alleanza e in cooperazione militare contro Tebe. Ma la politica filo-spartana fallì nel 366, quando i Beoti strapparono ad Atene Oropo e gli Spartani non intervennero. Ne fu data colpa a C. che perdette gran parte del suo prestigio e in seguito, nel 361 circa, dopo un nuovo insuccesso in Tracia, fu condannato. Riuscì a fuggire, e dopo due anni volle ritornare; ma la condanna fu eseguita (355 a. C.?).
Bibl.: J. Beloch, Attische Politik seit Perikles, Lipsia 1884, p. 145 segg.; A. Schäfer, Demosthenes u. seine Zeit, I, 2ª ed., Lipsia 1885, p. 11 segg.; Swoboda, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., X, col. 1730 segg.