CALLISTO I
Papa, capo della chiesa cristiana di Roma vissuto dal 155 circa al 222, proclamato santo. (Gli atti del martirio, datati al VII sec. sono incerti). Dobbiamo a Ippolito (v. vol. iv, p. 187), suo avversario, la maggior parte delle notizie su di lui (Philosophoumena 9, 11 ss.).
Sarebbe stato schiavo esercitante per conto del padrone Carpoforo, anch'esso cristiano, il mestiere di cambiavalute. Accusato di malversazione, condannato alla macina, graziato, entrò in conflitto con la comunità giudaica di Roma, fu processato e condannato alle miniere in Sardegna circa il 186-189. Liberato per intercessione della concubina cristiana dell'imperatore Commodo verso il 190-192, divenne diacono del papa Zefirino, che gli affidò l'amministrazione del grande cimitero cristiano sulla via Appia (v. catacombe), oggi detto Cimitero di Callisto. Rivelatosi efficiente amministratore delle proprietà della Chiesa, fu eletto papa alla morte di Zefirino (217) contro Ippolito, che divenne antipapa e lo accusò di errori teologici.
Un vetro dorato conservato alla Bibliothèque Nat. di Parigi (Cabinet des Médailles) con l'iscrizione callistus mostra il busto di un personaggio con corta barba a punta e ampia calvizie. Il vetro è databile al IV sec. e la calvizie sembra modellata su quella, già divenuta tradizionale nell'iconografia di San Pietro. Ma i tratti vivaci e la foggia della barba fanno supporre una derivazione da un ritratto della prima metà del III sec. e perciò di possibile autenticità iconografica. È da escludersi che possa trattarsi di un altro Callisto.
Bibl.: Iconografia: R. Garrucci, Vetri ornati di figure in oro, Roma 1864, p. 35, 1; H. Vopel, Die altchristl. Goldgläser, Friburgo 1899, n. 402, p. 85; W. F. Volbach-M. Hirmer, Arte Paleocristiana, Firenze 1958, tav. 11, 2, p. 59. Biografia: J. Döllinger, Hippolytus u. K., Regensburg 1853; O. Bardenhewer, Manuale di Patrologia (traduz. ital.), Roma 1908, p. 275 e passim; K. Müller, Der Usprung d. Schismas zwisch. K. u. Hippolytus, in Zeitschr. f. Neutestament. Wissenschaft, 23, 1924, p. 231-234; Pauly-Wissowa, VIII, c. 1873 ss., s. v. Hyppolythos, n. 6.