CALLIFORIDI (dal gr. καλός "bello" e ϕορός "portatore"; lat. scient. Calliphoridae)
Famiglia d'Insetti Ditteri, della superfamiglia dei Calitteri (o Miodarî superiori), racchiudente specie distinte dagli altri Calitteri per la grande riduzione del postscutello. Secondo Bezzi comprendono anche i Sarcofagidi. Hanno comportamenti biologici varî, ma sono specialmente orientati verso i Vertebrati omeotermi. Le loro femmine, sensibili a distanza agli effluvî più sottili e dal volo potente, piombano sui cadaveri, sulle carogne, sulle piaghe, sui corpi vivi che emanano cattivo odore e vi depongono uova o larve a sviluppo rapidissimo. Alcuni di essi (Miltogrammini, Rincomiini e simili) si evolvono ancora a spese d'Invertebrati e particolarmente d'Insetti; le larve frequentano infatti i covi degl'Imenotteri scavatori, le ooteche degli Ortotteri, i nidi delle formiche e delle termiti, ecc., ovvero (Polleniini) le vescicole seminali e il celoma dei lombrici. Altri (Sarcofagini) hanno gusti più varî e pare siano sulla via di spingersi, da una condizione generale di polifagia saprofaga, coprofaga e necrofaga, verso un parassitismo sempre più specializzato. Le larve di parecchie specie vivono, come quelle dei Miodarî medî, nelle materie animali in decomposizione e negli escrementi dei Mammiferi, ovvero si sviluppano nei corpi morti di varî animali (Molluschi, Insetti, Pesci, Vertebrati omeotermi) e nei cadaveri. Taluni divengono parassiti occasionali od obbligati di Molluschi, di Aracnidi, d'Insetti, di Vertebrati etero- e omeotermi. Pare anzi che i principali orientamenti della loro conversione al parassitismo siano questi: 1. deposizione delle larve sui margini delle piaghe e delle ferite suppuranti o nelle pieghe cutanee fetenti, ecc., da dove esse penetrano nei tessuti causando miasi cutanee (Wohlfahrtia e affini); 2. penetrazione delle larve per via indiretta nel tubo digerente, ove determinano miasi intestinali (Sarcophaga haemorrhoidalis e qualche specie affine); 3. sviluppo come parassiti endofagi in Insetti di varî ordini (Lepidotteri, Coleotteri, Ortotteri, ecc.). In questo caso, quando distruggono forme dannose, divengono indirettamente utili all'uomo. Altri ancora (Calliforini) raggiungono un maggior ecclettismo e scelgono per la vita della prole escrementi di animali onnivori, carogne e cadaveri, corpi vivi di ospiti svariati. Alcuni sono parassiti di Vermi (Onesia), di Molluschi (Melinda), di Anfibî Anuri (Bufolucilia); parecchi, ematofagi, si trovano nei nidi di Uccelli (Protocalliphora), nelle tane di Oritteropi e dei Facoceri africani (Choeromyia), nelle capanne degli uomini (Auchmeromyia); molti vivono nel vello delle pecore o causano miasi nei Mammiferi selvatici e domestici (Cordylobia, Booponus, Neocuterebra) e anche nell'uomo (Chrysomyia, Cochhomyia, Lucilia argyrocephala). Infine le forme che si ascrivevano per l'addietro agli Estridi cavicoli e cuticoli; hanno acquistato specializzazioni notevolissime. È possibile riscontrare le loro larve nei seni frontali, nelle fosse nasali o nelle cavità respiratorie superiori dei dromedarî (Cephalosis), delle pecore e delle antilopi (Oestrus, Gedoelstia, Kirkioestrus), dei cavalli, degli ippopotami (Rhinoestrus), degli elefanti (Pharyngobolus), dei cervidi (Pharyngomyia, Cephenomyia), dei canguri (Tracheomya); ovvero in tumori cutanei di Rosicanti (Oestromyia, Cuterebrini), di antilopi (Dermatoestrus, Strobiloestrus, Hypoderma), di renne (Oedemagena), di Equidi e di Bovidi (Hypoderma). Le uova di queste ultime specie vengono deposte nella pelle dell'ospite, che, leccandosi, inghiotte le giovani larve; esse allora perforano l'esofago ed emigrano verso i tessuti sottocutanei ove generano tumori, dopo avere perforata la pelle per mettere i loro spiracoli tracheali a contatto dell'aria. La Dermatobia hominis, la cui larva, conosciuta con nomi varî (Berne, Ura, Torcel, Gusano, Ver macacque, Ver marangouin, ecc.), vive entro la pelle dell'uomo, del cane, del bue, del cavallo e di altri Mammiferi, attacca le proprie uova ad altri insetti ematofagi, e particolarmente alle zanzare del genere Psorophora, perché quando queste si posano sugli ospiti definitivi, le sue piccole larve possano sgusciare dalle uova e insinuarsi sotto la cute.