CALIFORNIA
(VIII, p. 414)
Negli ultimi decenni il grande stato di Sud-Ovest ha conosciuto un'enorme crescita demografica e profonde trasformazioni economiche. Queste si sono localizzate su poche aree urbanizzate intensamente, mantenendo però altrove intatte le condizioni naturali per l'ampia disponibilità di spazio.
Dal 1964 la C. è lo stato più popoloso della confederazione. La costante ascesa demografica ha avuto fasi da vero e proprio balzo in avanti. Nei singoli decenni intercensuari dell'ultimo secolo, l'incremento più alto si è avuto nel 1920-30 (+65%), con più recenti punte elevate negli anni 1950-60 (+53%) e 1960-70 (+48%), per rallentare, ma solo in senso relativo, negli anni Settanta (+18% circa).
La tendenza degli anni Ottanta è ancora di forte crescita. Questi tassi elevati hanno portato a due raddoppi successivi della popolazione californiana: il primo tra il 1930 e il 1950 e il secondo tra quest'ultima data e il 1970. Le probabilità di un terzo raddoppio in un pari lasso di tempo sono minori, ma per gli inizi del 210 secolo sono previsti 40 milioni di abitanti.
I motivi di fondo dell'aumento di popolazione sono complessi e legati all'evoluzione economico-sociale californiana. Esaminando i motivi immediati, notiamo oggi un'equivalenza del saldo naturale e del saldo migratorio, quest'ultimo nettamente prevalente in passato. La presenza di immigrati, sia dagli Stati Uniti sia dall'estero, è stata sempre importante: solo nel 1980 i nati in C. hanno raggiunto il 50% dei residenti, mentre in precedenza la cifra era sempre stata più bassa. Si tratta di una popolazione ancora in parte dalla struttura giovane, che ha il 22% di persone sotto i 15 anni; tuttavia si è accresciuta la quota di anziani, con il 10% al di sopra dei 65 anni (1985).
La composizione etnica riflette una crescente geografia della diversità. Al censimento del 1980 si contava la più consistente comunità statunitense di abitanti di origine ''spagnola'', in pratica quasi tutti messico-americani, che erano ufficialmente 4,5 milioni (quasi il 20% dei Californiani), ma assai di più con le presenze temporanee e clandestine. La minoranza nera (1,8 milioni, il 7,7%) è la più numerosa dopo quella dello stato di New York; inoltre c'è un ulteriore 16% di gruppi minoritari riconosciuti, tra i quali soprattutto gli asiatici, suddivisi tra i più antichi cinesi, filippini e giapponesi e i più recenti immigrati vietnamiti e thailandesi. Il complicato mosaico culturale è arricchito dalla suddivisione in molti gruppi religiosi, perché alle denominazioni storicamente stabilite (cattolici, presbiteriani, battisti, ebrei, buddisti) si è aggiunta la miriade di nuove Chiese − ispirate di solito al protestantesimo − che sembrano aver trovato terreno fertile in questo stato.
Lo sviluppo urbano è tuttora sensibile sia nelle grandi città che nelle città minori; la popolazione urbana raggiunge il 90%. Tra le due metropoli maggiori, Los Angeles aveva (1985) circa 8,1 milioni di abitanti nell'area metropolitana (+8% nell'ultimo quinquennio); San Francisco, con Oakland, aveva raggiunto i 3,4 milioni (+9%). Ma altre cinque aree metropolitane hanno superato il milione di abitanti: San Diego 2,3; Anaheim-Santa Ana 2,1; San Bernardino 1,9; San José 1,4, e la capitale Sacramento con 1,2 milioni.
Condizioni economiche. - Il reddito globale prodotto dalla C. è il più alto tra i 50 stati, mentre il reddito pro capite è del 16% circa superiore alla media nazionale.
L'agricoltura non è più la base economica principale, ma è tuttora solida: produce di tutto, ma in particolare si è specializzata ancor più che in passato nell'ortofrutticoltura, e circa 1/5 del valore della produzione agricola è dato esclusivamente dalle verdure. L'area più estesa coperta da un singolo prodotto è quella a cotone, che ha raggiunto i 600.000 ha, soprattutto nella valle di San Joaquin. La C. è anche uno stato allevatore, con un patrimonio di 5 milioni di bovini.
Gli addetti all'agricoltura sono appena il 2% della popolazione attiva (circa 250.000), ma ad essi si aggiungono i numerosi stagionali messicani, indispensabili soprattutto nel periodo cruciale del raccolto. L'agricoltura deve in parte il suo alto reddito a quest'ultimo fattore. Altri sono il progressivo ampliamento delle aziende (circa 250 ha in media), l'estensione dell'irrigazione e l'introduzione di tecnologie avanzate.
Finita da tempo l'epopea mineraria, si continuano a estrarre vari minerali, tra cui emergono petrolio e altri idrocarburi (7% del totale nazionale, in valore), ma le grandi raffinerie di Long Beach lavorano soprattutto il greggio dell'Alasca e dei paesi esteri.
L'industria manifatturiera, insieme all'immagine ambientale, è stata la vera chiave dello sviluppo californiano. La prima fase di grande crescita si è avuta a cominciare dagli anni Quaranta, con la localizzazione delle industrie aeronautiche e degli armamenti; in seguito queste si sono ampliate diventando sempre più sofisticate, in connessione anche con le necessità dei voli spaziali. La seconda fase, che ha avuto una lunga incubazione nella ricerca scientifica e nella sperimentazione, esplode negli anni Settanta con l'industria dei computer, concentrata principalmente nella Silicon Valley, presso San José.
Il numero dei lavoratori industriali (1,9 milioni al censimento industriale del 1982) non è percentualmente elevato (circa il 17% del totale), ma è concentrato in produzioni a tecnologia avanzata e ad alto valore aggiunto. La popolazione attiva nel terziario è ben più cospicua, soprattutto col numero degli addetti ai servizi (2,3 milioni) e al commercio (2,2). Nel terziario si è acuito il dualismo tra le attività a bassa qualificazione (servizi personali, ristorazione, pulizia, ecc.), svolte in prevalenza da messicani e neri, e il terziario avanzato. Quest'ultimo ha molti punti di forza in C.: le attività culturali, con le prestigiose università, i centri di ricerca e d'arte; l'informazione e lo spettacolo, spesso fusi insieme (TV, editoria, cinema, pubblicità); il turismo, qualificato da un alto livello di organizzazione e d'iniziativa.
Bibl.: D. W. Lantis, R. Steiner, A. E. Karinen, California: land of contrast, Dubuque (Iowa) 1981; C. S. Miller e R. S. Hyslop, California. The geography of diversity, Palo Alto 1983; U. S. Bureau of Census, Statistical abstract of the United States 1988, Washington 1988.