ARDAGH, Calice e Tesoro di
Gruppo di oggetti preziosi scoperti nel 1868 da un contadino, a un metro ca. di profondità, nel terreno di un'antica fortezza chiamata Reerasta, presso il villaggio di A. nella contea di Limerik, nel Sud-Ovest dell'Irlanda, e oggi conservati a Dublino (Nat. Mus. of Ireland). Il gruppo comprende due vasi, uno più grande in argento dorato e uno più piccolo in bronzo, tre fibule in argento dorato e una quarta appartenente al gruppo delle thistle-brooches.L'oggetto più importante di questo gruppo è un grande vaso d'argento generalmente definito calix ministerialis, perché si suppone che venisse usato durante la messa per distribuire la comunione ai laici sotto la specie del vino. Il calice è costituito da numerosissimi elementi, ma quelli principali sono: una coppa (cuppa) d'argento, un fusto o parte di collegamento fuso in bronzo e con spessa doratura, un piede conico in argento. Queste tre parti principali sono tenute insieme da un perno di rame a sezione rettangolare, della cui estremità, quella che compare all'interno della coppa è convessa e dorata, mentre l'altra, nascosta all'interno del piede, è ricoperta da un grande cristallo di rocca semiconico, perfettamente levigato. La coppa e il piede sono eseguiti a martelli-natura. Il bordo della prima è rivestito da una modanatura arrotondata di ottone dorato; al di sotto corre una fascia d'argento a giorno in cui sono inserite placchette con motivi zoomorfi, ornitomorfi e geometrici, eseguiti in filigrana d'oro con diverse tecniche: a filo liscio, a filo ritorto e a filo godronato. Questi riquadri in filigrana sono separati l'uno dall'altro da borchie convesse formate da vetri blu e rossi in una incastonatura d'argento. Sotto questa fascia, lievemente incisi nella superficie dell'argento, sono i nomi di undici dei dodici apostoli: il nome del dodicesimo, Giuda, è sostituito con quello di Paolo. L'iscrizione, in caratteri irlandesi, è collocata su un fondo pointillé, caratteristica ricorrente nei codici e nelle opere in metallo irlandesi; poiché tutti i nomi sono in genitivo, si è pensato che fosse sottintesa un'espressione come invoco animam e che l'iscrizione potesse essere tratta da un antico libro di preghiera irlandese. Questo sembrerebbe confermare la tesi che si tratti di un vaso liturgico. Su ciascun lato della cuppa, al centro, fra le anse, è applicato un cerchio d'argento a giorno entro cui è inscritto un motivo cruciforme; gli spazi fra i bracci della croce sono riempiti di foglia d'oro con motivi a spirale in filigrana d'oro.Il collegamento fra cuppa e piede è cilindrico, dorato e decorato a Kerbschnitt con motivi a spirale e a tromba del tradizionale repertorio pagano dell'Irlanda. Sulle facce superiore e inferiore del bordo del piede corrono fasce decorative marginali, che, in quella superiore, comprendono otto inserti di bronzo fuso dorato, separati da borchie piatte di vetro blu e rosso. Nella faccia inferiore otto sporgenze quadrate di vetro azzurro chiaro su fondo di foglia d'argento pressata si inseriscono fra otto placche di rame decorato, lamina d'argento pressata e un motivo a lisca di pesce di fili di bronzo e d'argento.Le due anse sono semicircolari, provviste di bordi e fissate ai lati della cuppa da una serie di sottili ribattini. La faccia esterna di queste anse è decorata con placchette in filigrana a filo d'oro e in vetro rosso e blu montato in argento. Anche lo scudo è ornato con placche di filigrana d'oro su fondo a foglia d'oro e tre borchie subconiche, con vetri blu e rossi incastonati in argento, poste a triangolo. La più bassa delle tre ha un intarsio a riquadri. Il calice è alto cm. 17,8 e ha un diametro alla bocca di cm. 19,5, escluse le anse.Il secondo vaso, più piccolo, in bronzo, è stato identificato come un calice per la messa. Sono conservati la cuppa e il piede completamente privi di applicazioni ornamentali di qualunque tipo ma manca il fusto di raccordo. Il diametro alla bocca è di cm. 13,8 ma non si può stabilire quanto fosse alto in origine.La più grande delle tre fibule in argento dorato è ampiamente ornata con motivi a intreccio, eseguiti con la tecnica a Kerbschnitt e divisi in riquadri. Le altre due sono decorate solo con alcuni motivi a intreccio mentre lungo i margini, a guisa di fregio, sono raffigurati animali molto stilizzati. La quarta fibula appartiene al gruppo delle thistle-brooches del periodo vichingo. Questo pezzo, il più recente del tesoro di A., suggerisce l'ipotesi che gli oggetti siano stati nascosti intorno alla fine del 9° secolo. Il grande calix ministerialis secondo gli studi più recenti potrebbe essere datato al sec. 8° e anche le tre fibule in argento dorato potrebbero risalire più o meno alla stessa epoca.
Bibl.: F. Henry, Irish Art in the Early Christian Period (to 800 A.D.), London 1965, p. 107, tavv. 33, 39, C, D; R. M. Organ, Examination of the Ardagh Chalice - A Case History, in Application of Science in Examination of Works of Art, a cura di J. Young, "Proceeding of seminar, Boston 1970", Boston 1973, pp. 238-271; A. Mahr, J. Raftery, Christian Art in Ancient Ireland, New York 19762 (Dublin 1932-1941): I, tavv. 51-56; II, pp. 142-143.J. Raftery