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CALENDE

di Gioacchino Mancini - Enciclopedia Italiana (1930)
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CALENDE (lat. kalendae)

Gioacchino Mancini

Il primo giorno del mese nel calendario romano, da cui prese il nome il calendario stesso. Non esistevano nel calendario greco, e fu perciò che i Romani a indicare il rinvio indefinito di un'impresa o di una promessa, dicevano scherzosamente che era rimandata alle calende greche.

L'origine della voce è dal verbo calo (gr. καλέω "chiamo a raccolta, convoco", cfr. calator [v.]), e infatti nei primi tempi di Roma, quando ancora vigeva il calendario di Numa, al primo apparire della luna nuova, uno dei pontefici convocava il popolo nella curia calabra, sul colle capitolino, presso il sacello di Giunone Moneta, e annunziava il principio del mese. Fissava inoltre i giorni delle ulteriori fasi lunari del mese (v. calendario, p. 397).

Il dì delle calende era in modo particolare dedicato a Giunone, come le idi erano sacre a Giove. Così alle calende di febbraio si celebrava la feria di Giunone Sospita, il cui culto era originario da Lanuvio; quelle di marzo erano consacrate a Giunone Lucina, il cui tempio si ergeva sull'Esquilino. Nello stesso giorno cadevano le feste dette Matronalia, in onore di Bruto, uccisore e vendicatore di Lucrezia. Alle calende di giugno si solennizzava la dedicazione del tempio di Giunone Moneta, sull'arce capitolina, e in quelle di settembre si celebrava sull'Aventino la festa di Giunone Regina.

Per le "calende" usate dal popolo, v. calendario pp. 406-407.

Vedi anche
nundine (lat. nundinae) Nell’antica Roma, giorno di mercato, che ricorreva ogni nono giorno. Nei primi secoli, un metodo semplice per misurare brevi periodi di tempo era quello del nundinum, periodo di nove giorni la cui effettiva durata era di otto, in quanto i Romani usavano contare secondo il sistema ‘inclusivo’: ... novilunio La fase in cui la Luna si trova in congiunzione con il Sole e rivolge quindi alla Terra la faccia non illuminata. Dall’istante del n. ha inizio il computo dell’età della Luna nell’uso astronomico; nell’uso ecclesiastico, invece, il computo ha inizio circa 40 ore dopo (cioè quando si comincia a vedere ... moneta Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da intermediario degli scambi e da comune misura dei valori. Antropologia Lo studio antropologico della ... mese Ciascuno dei 12 periodi in cui è suddiviso l’anno civile, distinti con propri nomi; costituisce una unità di misura del tempo, multiplo dell’unità fondamentale, il giorno, determinato dalla rotazione della Terra intorno al proprio asse; agli effetti civili il m. è considerato sempre di 30 giorni (m. ...
Tag
  • CALENDARIO ROMANO
  • ARCE CAPITOLINA
  • GIUNONE LUCINA
  • MATRONALIA
  • LUNA NUOVA
Altri risultati per CALENDE
  • calende
    Enciclopedia on line
    Nel calendario romano (che ne derivò il nome) il primo giorno del mese, sacro a Giunone, nel quale il pontefice minore annunziava al popolo radunato davanti alla curia calabra se le none sarebbero cadute il 5 o il 7 del mese. Calendimaggio Il primo giorno di maggio, festa del risveglio della natura ...
  • calende
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    calènde [s.f.pl. Der. del lat. calendae -arum] [STF] [ASF] Nome del primo giorno di ogni mese, nel calendario romano, che dalle c. appunto prese il nome (queste non esistevano in altri calendari).
Vocabolario
calènde
calende calènde (ant. calèndi) s. f. pl. [lat. calendae -arum, di origine incerta, forse connesso con il lat. calare, gr. καλέω («chiamare»); la forma calendi è dall’abl. calendis]. – Nella notazione romana (notazione che soltanto nel medioevo...
calare
calare v. tr. e intr. [lat. calare, chalare, dal gr. χαλάω «allentare»]. – 1. tr. a. Far discendere, mandare giù lentamente, a poco a poco: c. una corda dalla finestra; c. in mare una scialuppa; lo calarono con una fune nel pozzo; la bara...
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