CALEDONÎ (lat. Caledonii)
Il nome di questo popolo che abitava il settentrione della Britannia, sembra sia arrivato a conoscenza dei Romani solo con la campagna di Claudio. Il primo a farne parola è Lucano (Phars., VI, 67), ma poi i poeti lo citano spesso, mettendolo anche in relazione con l'ultima Thule. Però i Romani ebbero scarsissimi contatti con queste popolazioni e solo in questi ultimi tempi si sono iniziati scavi, che potranno forse un giorno dare indizî della vita della Scozia rimasta estranea all'influenza romana. Qualche notizia sui Caledonî ci è conservata da Dione Cassio (LXXV, 5, 5) che sembra risalire a Pitea e Timeo. Secondo questo passo i Caledonî sono rappresentati come abitatori di aspre ed aride montagne e di campi acquitrinosi, senza alcuna cultura, viventi di pastorizia e di caccia; essi vivevano nudi in capanne, senza alcun capo e dediti al brigantaggio. Combattevano su carri tratti da cavalli piccoli e veloci o a piedi, armati di scudi e di piccole lance. Dione parla anche della promiscuità delle donne, ma sembra che questa notizia sia dovuta ad un equivoco.
Per la preistoria e le campagne romane contro i Caledonî, v. britannia.