CALDIERO (dal lat. Calidarium, per le sue acque termali; A. T., 23-24-25)
Comune della provincia di Verona vasto appena 10,42 kmq., in gran parte a colture miste, ai piedi dei monti Lessini, presso la linea di gran traffico Verona-Vicenza e quindi attraversato dalla via pedemontana che costeggia le Prealpi. Caldiero è a 44 m. s. m., presso lo sbocco in pianura della valle del torrente Illasi; esso ha importanza specie per le sue acque termali (antichi fontes Iunonis) che sgorgano dalle vicine collinette d'origine vulcanica e servono per le malattie della pelle e per le malattie delle donne (acqua clorurato-sodica debole). Vi sono due sorgenti (Brentella, 30°, e Bagno della Cavalla, 25°) e un modesto stabilimento di proprietà del comune di Verona. La popolazione del comune si è accresciuta dal 1861 abbastanza rapidamente (1861: 1926 ab.; 1871: 2292; 1881: 2561; 1901: 2572; 1921: 2883): la maggior parte degli abitanti vive in Caldiero (1995) e nella vicina frazione di Roda (817); solo 71 alloggiano in case sparse. Rilevante è l'emigrazione temporanea (popolazione legale 3349 ab.). Nel novembre 1796, nell'ottobre 1805 e nel novembre 1813 avvennero degli scontri tra i Francesi e gli Austriaci, a quest'ultimo partecipò la Guardia Reale del Regno Italico, al comando del gen. Lechi.
Nella parrocchiale, il campanile della quale è del sec. XV, vi sono eleganti altari di G. Spazzi.
Bibl.: V. Minardi, De balneis Calderii in agro Veronensi, Venezia 1571; P. Castelli, Le antiche terme di Giunone in C., Verona 1852.