calatravata
s. f. (iron. spreg.) Realizzazione tipica dell’architetto Santiago Calatrava.
• [tit.] Il ricatto della vecchia zia vuole infestare Venezia di nuove calatravate [testo] […] Non è che non la conosciamo, la vecchia zia e giovane architetta Giovanna Mar che in uno slancio di generosità vuole regalare ai veneziani e al mondo intero un nuovo Ponte dell’Accademia (dal disegnino intravisto sembra la solita calatravata). (Camillo Langone, Foglio, 12 agosto 2011, p. 2) • con le braghe calate si sono trovati in questi giorni i veneziani alle prese con le ardite discese del ponte di Santiago Calatrava in quel di piazzale Roma, diventato ‒ causa abbassamento imprevisto della temperatura ‒ una lastra di ghiaccio levigatissimo, buono come trampolino per il salto con gli sci. La calatravata, inaugurata nel 2008, è stata contestata fin dagli inizi, vuoi per i costi lievitati fino a 12 milioni (quasi il doppio del preventivo iniziale), vuoi per il peso smodato che tendeva a spostare gli argini sul Canal Grande, vuoi per i gradini in vetro trasparente scivolosi in ogni stagione, ma anche tanto fragili da non reggere il peso e gli urti dei trolley dei turisti, che è già stata necessaria una sostanziosa e onerosa manutenzione. (Angelo Crespi, Giornale, 6 gennaio 2016, p. 17, Attualità).
- Derivato dal nome proprio (Santiago) Calatrava con l’aggiunta del suffisso -ata1.