CAJAMARCA (A. T., 153-154)
Città prespagnola del Perù, la cui popolazione è rimasta pressoché stazionaria dal 1890 ad oggi (15.000 ab. nel 1927). È capoluogo di dipartimento e si trova a 2814 m., presso l'orlo di un altipiano coltivato a granturco. È il centro pricipale delle Ande peruviane settentrionali e deve la sua attività commerciale alla strada che la congiunge con il Marañón. Ha case basse, quasi tutte costruite di argilla e dominate dalla mole della cattedrale in pietra, di ricca architettura. Vi si osservano ancora le rovine del palazzo dove venne ucciso l'Inca Atahualpa. A 5 km. dall'abitato scaturiscono alcune sorgenti solfuree (a 54°) dove l'Inca con i suoi guerrieri osservava il digiuno. Caiamarca è unita a Pacasmayo, sulla costa, da un'ardita ferrovia. Il diparnimento, in gran parte montuoso, ha 32.482 kmq. di superficie e 450.000 ab. (14 per kmq.). Il prodotto agricolo principale è il granturco, seguono il frumento, le patate e il tabacco. Il patrimonio zootecnico è di circa 50.000 cavalli, 100.000 buoi, 160.000 pecore. Le industrie principali sono quelle della lana e del cotone; seguono le industrie casalinghe dei cappelli di paglia tipo Panamá e quella dei lavori artistici in oro.