Svetonio, Caio Tranquillo
Storico e poligrafo latino (nato circa il 70 d.C., morto dopo il 121).
La popolarità di S. nel Medioevo è assai scarsa e limitata alle Vitae XII Caesarum e specialmente in area franco-germanica, dove a partire dall'età carolingia fu imitato (Eginardo) e letto (Lupo di Ferrières) con interesse etnografico e antiquario. Nell'Île de France, durante il regno di Filippo II l'Augusto (1179-1223), la Vita di Cesare fu rimaneggiata - in un pastiche con Sallustio, il Corpus Caesarianum e Lucano - nella compilazione anonima de Li Fet des Romains, che ebbe vasta diffusione europea, fu sfruttata da Brunetto Latini (Tresor), dall'autore dell'Intelligenza, ed ebbe in Italia almeno sette traduzioni.
La dipendenza di D. da S. è assai discutibile. Il passo di If IV 123 Cesare armato con li occhi grifagni dà un ritratto di Cesare assai diverso da quello tracciato nella Vita Caes. XLV 1 che lo rappresenta " nigris vegetisque oculis ", se è vero che grifagni sono " gli occhi rossi come fuoco " (Brunetto Latini Tresor V 11). La notizia sulla sodomia di Cesare che triünfando, / " Regina " contra sé chiamar s'intese (Pg XXVI 77-78) deriva da S. (Vita Caes. XXVI 1) che riferisce come Dolabella chiamasse Cesare " paelicem reginae, spondam interiorem regine lecticae " con allusione al suo rapporto omosessuale con Nicomede re di Bitinia, ma è sicuramente mediata attraverso Uguccione (sub v. ‛ triumphus ': " unde Caesari triumphanti fertur quidam dixisse, cum deberet induci in civitatem, Aperite portas regi calvo et reginae Bitiniae, volens significare quod calvus erat, et quod succuba extiterat regis Bitiniae. et alius de eodem vitio Ave rex et regina ") che dà la possibilità a D. di collegare la battuta al trionfo di Cesare e di sfruttare meglio l'episodio come esempio drammatico di omosessualità passiva, conformemente agli schemi dominanti dell'ideologia sessuale borghese.
Con qualche sicurezza può invece essere ipotizzata la conoscenza indiretta di S., sia attraverso Uguccione o fonti consimili (ad es. Giovanni di Salisbury), sia attraverso Li Fet, per cui basterà osservare, ad es., che il Curio... ardito di lf XXVIII 102 trova la rispondenza più adeguata in Fet p. 351 r. 25 (ediz. Flutre), dove Curione è appunto qualificato come " uns tribuns hardiz ".
Bibl. - P. Toynbee, Dante Studies and Researches, second series, traduz. ital. Bologna 1904, 43; G. Brugnoli, Due note dantesche, in " Riv. di Cult. Class. e Mediev. " VII (1965) 246-247.