MUSONIO Rufo, Caio (Caius Musonius Rufus)
Filosofo del tardo stoicismo, vissuto nel sec. I d. C. Circa la sua vita siamo informati principalmente da alcuni passi di Tacito. Etrusco d'origine, fu ragguardevole cittadino romano e venne in fama per l'austerità e lo zelo con cui attuava e predicava la sua professione di fede stoica. Esiliato da Nerone nell'isola di Giaro, nel 65 d. C., fu, pare, richiamato da Galba, e nel 69 era a Roma, quando vi giunsero le truppe flaviane di Antonio Primo, alle quali egli, con ingenuità tanto simpatica quanto intempestiva e inconcludente, predicò il pacifismo universalistico della filosofia stoica. Eccettuato, probabilmente per la sua fama di rettitudine, dal decreto di espulsione con cui Vespasiano colpì tutti i filosofi residenti in Roma, pare fosse più tardi egualmente esiliato, perché una notizia dice che lo richiamò Tito nel 79. Ascoltatore delle sue lezioni fu Epitteto, massimo rappresentante dell'ultimo stoicismo.
La profondità ed energia speculativa di Epitteto manca però a M., il cui pensiero, analogamente a quello del suo grande successore, ci è noto attraverso le trascrizioni delle sue conferenze compiute da un certo Lucio, parte delle quali ci sono pervenute nell'antologia di Stobeo (la migliore raccolta ed edizione di tali reliquiae è quella di O. Hense, Lipsia 1905; traduz. ital. di N. Festa, in appendice alla sua ediz. del Manuale di Epitteto, Milano [1913]). Non vibra in esse il tragico contrasto di cinismo e stoicismo, caratteristico d'un Epitteto e d'un Marco Aurelio; ma, in compenso, la ferma fede del cittadino romano di vecchio stampo, che dalla filosofia cinico-stoica trae - senza approfondirne i fondamenti e discuterne la conciliabilità - i motivi più atti a confermare quella fede (sobrietà, resistenza alle fatiche, disprezzo dei piaceri e delle ricchezze, ecc.; con qualche tratto caratteristico del romano: esaltazione dell'agricoltura, alta valutazione del matrimonio, esigenza di un'educazione virile anche per le donne).
Bibl.: Per una trattazione generale, v. l'ampia prefazione del Hense alla cit. edizione, e G. Gentile, Studi sullo stoicismo romano del primo secolo d. C., Trani 1904, pp. 53-61. Per la bibliografia particolare, v. Ueberweg-Praechter, Grundriss d. Gesch. d. Philos., I, 12ª ed., Berlino 1926, p. 163*.