CAGLIOSTRO, Alessandro, conte di
Notissimo avventuriero del '700, il C. ci fa intravvedere quel mondo pseudoscientifico, occultistico, massonico, che precedette immediatamente la Rivoluzione. Il suo vero nome era Giuseppe Balsamo; era nato a Palermo da una famiglia di commercianti il 2 giugno 1743. A quindici anni prese l'abito dei confratelli della carità; ma ben presto abbandonò il convento di Caltagirone per tornare a Palermo, dove attese allo studio del disegno e si diede a vita scapestrata. Fuggito a Roma, vi sposò nel 1768 Lorenza Feliciani, figlia d'un fonditore romano, e vi esercitò l'arte del falsario. Seguirono altre fughe in varie città d'Italia e d'Europa. Nel 1775, il Balsamo viveva sfarzosamente a Napoli col nome di marchese Pellegrino; verso la fine del '76, assunse a Londra il nome pomposo di conte Alessandro di Cagliostro, e, conquistata la fama di chimico medico mago profeta, iscrittosi nella loggia massonica della Speranza, tornò sul continente, alternando ovunque truffe e imposture. Espulso dalla Russia (1780), ebbe trionfali accoglienze a Varsavia e a Strasburgo, sbalordendo tutti con la trasformazione di metalli vili in oro, con miracolose guarigioni, con generose beneficenze. Stabilitosi a Parigi nel 1785, vi riempì il vuoto lasciato l'anno prima dalla partenza del Mesmer; straordinaria fortuna ebbe il rito da lui inventato della massoneria egiziana; affascinò i Parigini la dolce Lorenza, che aveva assunto il nome di Serafina. Ma il famoso processo della collana fu per lui il principio della fine. Amico del Cardinale di Rohan, e accusato dalla contessa de la Motte d'aver ideata e attuata la colossale truffa, il C. fu chiuso con la moglie nella Bastiglia. Riuscì a provare la sua innocenza, e fu rimesso in libertà, accompagnato a casa da una folla innumerevole: ma gli fu imposto di lasciar Parigi. Si rifugiò a Londra, mentre il giornalista Théveneau de Morande cominciò a rivelare il vero essere di lui nel Courier de l'Europe del 1° settembre 1786. Ricominciano nuove fughe e peregrinazioni affannose con una sosta a Trento, dove entra nelle grazie di quel principe vescovo Pier Virgilio Thun, gli fa credere d'essersi convertito, e ne ottiene commendatizie per Roma. Qui, non trovando clienti come medico, tenta con una riunione, tenuta a Villa Malta nel settembre del 1789, di fondare una loggia di rito egiziano. La sera del 27 dicembre, è arrestato e chiuso in Castel S. Angelo. Lorenza, ansiosa di liberarsi del peccato, si fa delatrice del marito, che è condannato alla pena di morte. Avendo il papa, il 7 aprile 1790, commutata la pena in carcere perpetuo, il C., pochi giorni dopo, fu condotto nella fortezza di S. Leo, ove, dopo alternative di vaneggiamenti massonici e di digiuni e penitenze, il 26 agosto 1795, rifiutati i sacramenti, morì.
Questo impostore di genio occupò di sé la pubblica opinione; rese attonite le moltitudini con le cure miracolose, gratuite per i poveri, con la pietra filosofale, con l'elisir di lunga vita, con l'opulenza, con la liberalità, con le predizioni, con le avventure. Molte leggende si crearono sulla sua vita e, più, sulla sua morte: p. es., ch'egli avesse ucciso il prete suo confessore, andato a trovarlo in prigione, e, indossati i panni di lui fosse fuggito, divenendo poi immortale.
Bibl.: (Mons. Barberi, uno de' giudici del C.), Compendio d. vita e d. gesta di G. Balsamo denominato il conte di C., Roma 1791; H. d'Alméras, Cagliostro: la Franc-Maçonnerie et l'occultisme au XVIIIe siècle, Parigi 1904; W.R.H. Trowbridge, Caglisotro, the splendour and misery of a master of magie, Londra [1910]; M. Haven, Le maître inconnu Cagliostro, étude histor. et critique sur la haute magie, Parigi [1912]; P. Maruzzi, Il Vangelo di Cagliostro il Gran Cofto, traduz. del testo latino preceduta da uno studio storico ecc., Todi 1914; E. Petraccone, Cagliostro nella storia e nella leggenda, Milano-Palermo 1912 (con nuovi documenti e un saggio di bibliografia); B. Cassinelli, Cagliostro dinanzi al Sant'Uffizio, Roma 1929.