CAEN (A. T., 32-33-34)
Città della Francia, capoluogo del dipartimento di Calvados, con 54.128 ab. (1926). È posta alla confluenza dell'Orne con l'Odon, in mezzo a praterie irrigate dai molteplicî bracci in cui questi due fiumi si dividono; un canale, finito nel 1857, lungo km. 16, la unisce al mare, facendo di questa città un importante porto commerciale della Manica. Costruita in pianura, ha strade regolari e larghe e quartieri moderni, pur conservando grande quantità di vecchie case. È sede di Prefettura, di Corte d'Appello, di Borsa e Tribunale di commercio.
Caen, posta al centro del nuovo importante bacino metallurgico della Normandia, ha avuto da qualche tempo notevole incremento di fabbriche e officine sta sorgendo intorno al suo porto; il canale, che corre in parte nell'antico letto del fiume e in parte parallelo ad esso e sbocca in mare a Ouistreham, è mantenuto con continui lavori a circa m. 6 di profondità. Il commercio, quasi esclusivamente marittimo, ha raggiunto oggi molta prosperità; il porto, per il suo tonnellaggio, occupa il 70 posto tra i porti francesi. Importa dall'Inghilterra, Norvegia, Svezia e Danimarca, carboni, legname, gesso, cotone, pesce; esporta grano, orzo, patate, legumi, frutta, uova, bestiame e una notevolissima quantità di minerali di ferro, estratti a S. di Caen. L'industria è alimentata da fabbriche di filati di lana e cotone, di merletti, di sapone, di cordami; da concerie, fonderie, stabilimenti di costruzione di macchine e costruzioni navali.
Per le comunicazioni Caen è ottimamente servita dall'importante linea Cherbourg-Parigi, oltre che da molte altre ferrovie dipartimentali e dello stato; molte linee tramviarie ed automobilistiche la uniscono alle numerose stazioni balneari della costa e un servizio giornaliero di vaporetto la mette in diretta comunicazione con Le Havre.
Fra le biblioteche, a Caen, insieme all'universitaria, che, oltre a 100.000 voll., ha un numero quasi eguale di pubblicazioni universitarie, per lo più tesi di laurea, è notevole quella municipale con incunaboli e mss. di pregio e circa 153.000 voll. Fra gli istituti di cultura, dopo l'università (fondata nel 1436 dal duca di Bedford, in nome di Enrico VI, e completata da Carlo VII nel 1450), meritano di esser ricordati il museo botanico con uno dei più celebri erbarî di alghe; fra le società scientifiche l'Académie des Arts, Sciences et Belles lettres, fondata nel 1652, che pubblica dei Memoires, la Société Linnéenne de Normandie, che ha oltre un secolo di vita e pubblica dal 1824 anch'essa dei Mémoires, e, oltre a questi, dal 1855, un Bulletin; pubblicazioni analoghe ha dallo stesso anno anche la Société des Antiquaires de Normandie.
Storia. - Secondo alcuni autori, la Caen medievale avrebbe sostituito una città molto antica, chiamata dai romani Civitas Viducassium, i cui avanzi si trovano oggi nel villaggio di Vieux, a qualche km. dalla città. Il nome stesso di Caen (Cadomum) non appare nei documenti che a partire dal 1027; non è ancora che un burgus. Guglielmo il Conquistatore e la moglie Matilde, per rimediare al fallo commesso di sposarsi senza le dispense rese necessarie dalla loro parentela, vi fondarono due monasteri: Saint-Ètienne e la Trinité, e vi fecero costruire la rocca. Solo nel 1203 gli abitanti ottengono una carta municipale, confermata da Filippo Augusto, che s'impadronì del luogo nel 1204. Caen cadde ancora due volte ; n potere degl'Inglesi durante la guerra dei Cento anni e non fu ripresa definitivamente che sotto Carlo VII, il 1450. Agitatissima la vita cittadina verso la metà del sec. XVI, a causa del diffondersi delle dottrine riformate: Caen divenne allora una delle roccheforti del calvinismo, e ai calvinisti, lasciati in pace dopo la promulgazione dell'editto di Amboise, la città dovette la sua prosperità economica. Pertanto la revoca dell'editto di Nantes fu per essa assai funesta.
Altri torbidi vi furono nel periodo della Rivoluzione, specie nel 1793, quando i Girondini, proscritti, si rifugiarono a Caen e cercarono di organizzare la resistenza contro la Convenzione. Da Caen partì Charlotte Corday per muovere ad assassinare Marat.
Bibl.: P. Carel, Histoire de la ville de Caen depuis Philippe-Auguste jusqu'à Charles IX, Henri III et Henri IV, Parigi 1887; id., Étude sur la commune de Caen, Parigi 1888.
L'Abbaye aux dames, fondata da Guglielmo e Matilde, fu consacrata nel 1066. Se ne è supposto architetto un monaco Gandulfo, protetto dal celebre Lanfranco. L'interno della chiesa - la SS. Trinità - è particolarmente felice nella disposizione del coro. La facciata, alla cui semplicità dànno risalto i contrafforti, è fiancheggiata da due torri. La chiesa dell'Abbaye aux hommes, dedicata a S. Stefano, uno dei massimi monumenti religiosi della Francia, fu consacrata nel 1077 da Lanfranco, arciprete di Canterbury: le grandi vòlte della navata sono della prima metà del sec. XII; il coro fu elevato (circa 1210) da un architetto Guglielmo. Alcuni archeologi vi hanno notato, non senza trovare contradittori, varî caratteri comuni allora in Lombardia: e giova ricordare che Lanfranco era lombardo. Il coro, uno dei primi complessi di stile gotico della Normandia, riproduce quello che era stato ideato a SaintDenis; i matronei sono rischiarati da rosoni, come a Notre-Dame di Parigi, che d'altronde deve molti suoi caratteri a S. Stefano di Caen; le due torri della facciata sono romane con guglie del secolo XII. L'abside è maestosa.
La chiesa di S. Nicola, iniziata nel 1083, terminata nel 1093, ha un portale che, riavvicinato a quello di S. Nicola di Bari, ha fornito argomenti agli storici che dànno molta importanza all'influenza del lombardo Lanfranco.
La guerra dei Cento anni interruppe l'attività edilizia: si riprese a costruire solo alla fine del regno di Luigi XV. Lo stile fiammeggiante si mostra in S. Pietro, in S. Stefano vecchio, in S. Michele, in S. Giovanni e in San Giuliano.
In S. Pietro la parte più interessante è l'abside (1521-35) di Hector Sohier: uno dei monumenti più graziosi e fioriti del primo rinascimento francese.
S. Salvatore ha due absidi, l'una gotica fiammeggiante, l'altra di stile del Rinascimento, ma molto più classico che in S. Pietro.
L'architettura civile medievale è rappresentata da una sola opera importante, il palazzo detto di Guglielmo il Conquistatore, molto manomesso; ma in compenso ha parecchie case borghesi di legname e muratura, piccoli edifici preziosi per il loro aspetto di intima bonarietà. I principali palazzi di Coen appartengono all'epoca di Luigi XII e di Francesco I: notevoli quello Than; quello Escoville (1535-41) dell'umanista Nicola Levalois; gli hôtels des Monnaies e di Mondrainville, con un padiglione (1550) che ricorda gli archi di trionfo antichi; la casa di Pietro di Cabaignes, di Abel le Prestre, deeorata di medaglioni ispirati ai trionfi del Petrarca.
La Riforma portò a Caen un gusto più sever0: e il palazzo Colomby ha una facciata disadorna. Poi la Controriforma ha lasciato anch'essa monumenti importanti; i gesuiti si stabilirono a Caen nel 1609, vi elevarono Notre-Dame-de-la-Gloriette, con facciata a due ordini di buone proporzioni.
Nel 1685 fu costruita la Place Royale; agl'inizî del sec. XVIII Guillaume de la Tremblay elevò i conventi dell'Abbaye aux hommes e dell'Abbaye aux dames con sobrie facciate e belli scaloni.
Nel museo di pittura, che deve le sue principali ricchezze a doni imperiali, la scuola italiana è brillantemente rappresentata dallo Sposalizio ora attribuito allo Spagna, da due Tintoretto, dalla Giuditta del Veronese. Notevoli anche Melchisedec e Abramo in parte del Rubens; il Battesimo di Cristo di L. Zustris; un ritratto muliebre, capolavoro di Martino de Vos; Il voto di Luigi XIII di F. Champagne; la Morte di Adone del Poussin. La collezione Mancelle ha disegni e illustrazioni; il museo antiquario, nell'antico collegio dei gesuiti, buone sculture del Medioevo e della Rinascenza fra cui la coppa detta di Guglielmo il Conquistatore, in realtà opera italiana del sec. XV. (V. tavv. XLVII e XI VIII).
Bibl.: Ch. de Bourgueuville, Les recherches et antiquités de la ville de Caen, Caen 1588; P.D. Huet, Les origines de la ville de Caen, Caen 1702; G. Trébutien, Caen, son histoire, ses monuments, Caen s.a.; De Beaurepaire, Caen illustré, Caen 1886; Congrès archéologiques de Caen, Caen 1908; H. Prentout, Caen et Bayeux, Parigi 1909; R. Ruprich, L'Église de la S. Trinité et l'église S. Étienne, Caen 1864; H. Prentout, Les Le Preste maçons cuennais, in Bulletin de la Société des beaux arts de Caen, Caen 1905-08; monografia di E. de Beaurepaire e G. Lovalley, in Normandie monumentale, passim; J. Lieure, Les bâtiments de l'Abbaye, aux hommes, Caen 1912; G. Vanel, Une grande ville au XVIIe et au XVIIIe siècle, Caen 1910-12.