CACAO (VIII, p. 204; App. II, 1, p. 474)
La produzione mondiale dei semi di c. è lievemente aumentata dal periodo prebellico 1934-38 ai primi anni della ricostruzione postbellica 1948-52, per merito dei centri di produzione sia africani (Nigeria, Africa Occid. Francese), sia americani (Repubblica Dominicana, Ecuador). È seguito un rapido aumento della produzione, che ha toccato nel 1956 il suo massimo di 895 mila t e, dopo una cattiva annata, nel 1957, si è nuovamente avvicinata alla punta massima nel 1958. Per quanto riguarda lo sviluppo della coltura nei singoli paesi è da osservare che vi è un solo paese la cui produzione superi le 200 mila t: il Ghana (Costa d'Oro) insieme al Togo britannico. La produzione di questo paese si mantiene lievemente inferiore all'anteguerra e il massimo degli ultimi anni è stato di 269 mila t (1956), contro 283 mila, media prebellica. Vi sono poi due paesi che producono più di 100 mila t: il Brasile, la cui produzione è in continuo aumento (164 mila t nel 1958, contro 124 mila t in media nel 1934-38) e la Nigeria (insieme al Camerun britannico) la cui produzione è salita da 100 mila t, media 1934-38, a 142 mila t nel 1958. Produttori di media importanza sono il Camerun già francese, l'ex Africa Occid. Francese, la Repubblica Dominicana e l'Ecuador.
Dato che il 90% della produzione mondiale di c. viene esportato (specialmente in Europa e America Settentrionale), la produzione stessa è particolarmente esposta a risentire delle fluttuazioni dei prezzi delle derrate e per questo i paesi produttori hanno ripetutamente insistito negli ultimi anni perché si addivenisse anche per il c. alla conclusione di un accordo internazionale per la stabilizzazione dei prezzi del tipo di quelli realizzati per il frumento e lo stagno. Nel giugno 1956, sotto gli auspici della FAO, si è arrivati intanto a creare un organo internazionale di indagine (Cocoa study group), che si occupa principalmente di raccogliere dati ed elaborare statistiche sulla produzione e sul commercio, mentre, nonostante l'insistenza dei produttori, non si sono ancora potute costituire vere e proprie scorte-cuscinetto flessibili.
Italia. - Il consumo per abitante è in continuo aumento. Per l'anno 1957-58 il dato ufficiale è di 0,4 kg. Nel settennio 1951-57, le importazioni italiane di c. sono andate aumentando notevolmente: da 13 mila t (1951) a ben 28 mila (1957); nel 1958 hanno registrato però una flessione (22 mila t), per risalire a 27 mila nel 1959. Il valore delle importazioni non segue esattamente l'andamento delle quantità importate a causa della variazione dei valori unitarî. Il valore delle importazioni negli anni suddetti è stato di 6,2 miliardi di lire nel 1951, di 10,5 nel 1957, di 12,1 nel 1958 e di 13,8 nel 1989. I fornitori più importanti sono Ghana, Nigeria, dipendenze dell'Africa Occidentale Francese, Brasile e Ecuador.
Bibl.: OECE, Cocoa, Parigi 1956; FAO, Production yearbook, 1958 e 1959, Roma 1959, 1960; id., Monthly bulletin of agricultural economics and statistics, 1957, 1958, 1959.