Sullivan, C. Gardner (propr. Charles Gardner)
Sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a Stillwater (Minnesota) il 18 settembre 1886 e morto a Los Angeles il 5 settembre 1965. Considerato il decano degli sceneggiatori dei film muti, rivestì un ruolo chiave nello sviluppo della scrittura del cinema delle origini. Fu dalla collaborazione tra Thomas Harper Ince e S., dalle particolari condizioni di lavoro di Inceville e dall'attenzione che il regista-produttore poneva nella preparazione di un film, che si sviluppò la sceneggiatura tecnica come è ormai conosciuta, la cosiddetta sceneggiatura di ferro, caratterizzata dalla presenza di precise indicazioni di ripresa, incluse angolazioni e inquadrature, con dettagli descrittivi sugli elementi di scenografia, utili per organizzare la produzione, e con chiare indicazioni spazio-temporali, per consentire di organizzare meglio le riprese. S. frequentò l'università del Minnesota, iniziando a lavorare come giornalista. Nel 1912 esordì nel cinema, scrivendo per Thomas Alva Edison e Siegmund Lubin a New York; nel 1914 fu assunto da Ince e si trasferì in California. Per la sua attività di sceneggiatore tornarono particolarmente utili a S. le competenze acquisite in campo giornalistico, come la velocità di scrittura e un naturale interesse per l'attualità, incluse le tematiche sociali forti, predilette dallo yellow journalism del periodo, quali droga e prostituzione. Dal giornalismo gli venne anche la capacità di sottolineare l'interesse umano della vicenda, con un tocco di humour, con una scrittura sobria, priva del sentimentalismo tipico della letteratura vittoriana, preferita dal cinema delle origini. Tra i titoli più famosi scritti da S. per Ince, Civilization (1916), un film epico, che oscilla tra allegoria e crudo realismo, con toni pacifisti, in stile griffithiano. A partire dal 1914 S. aveva iniziato a scrivere per l'attore e anche regista William S. Hart, per il quale firmò numerosi film, in particolare The passing of two-guns hicks (1914), The Aryan e The return of Draw Egan (La banda del lupo o Fiamme purificatrici) entrambi del 1916 e diretti dallo stesso Hart, On the night stage (1915) di Reginald Barker, Hell's hinges (1916; Il vendicatore) di Charles Swickard, e il capolavoro Tumbleweeds (1925) di King Baggott, realizzato dopo che le loro strade si erano divise. S. creò per Hart il personaggio del good badman (il cattivo buono), il bandito del West che, incontrata una donna, si redime; oltre all'azione serrata, S. seppe costruire un personaggio a tutto tondo, che fece di Hart una delle prime grandi star del muto.Tra il 1915 e il 1917, fu chiamato a dirigere l'Ufficio soggetti della Triangle Film Corporation, che abbandonò quando questa fallì, passando alla Famous Players-Lasky Corporation. Negli anni Venti lavorò come free lance, scrivendo per Norma e Constance Talmadge, per Jackie Coogan, Gloria Swanson e John Barrymore, e guadagnando cifre record per quei tempi. Nel 1926 iniziò a collaborare con Cecil B. DeMille, in questo caso produttore di Three faces East (1926; Controspionaggio) di Rupert Julian; in seguito scrisse per De Mille regista The buccaneer (1938; I filibustieri), Union Pacific (1939; La via dei giganti) e Northwest mounted police (1940; Giubbe rosse). Nel frattempo la Universal Pictures lo aveva assunto come script supervisor (un ruolo vicino a quello del produttore) dal 1930 al 1931; in quello stesso anno passò alla Metro Goldwyn Mayer dove rimase sino al 1933 e dove collaborò alla sperimentazione sonora di Strange interlude (1932; Strano interludio) di Robert Z. Leonard, che mescolava i dialoghi al monologo interiore, segno che la sua curiosità professionale non si era affatto spenta. Andò in pensione nel 1940, ma continuò a collaborare come consulente nel settore sceneggiatura per la 20th Century-Fox.
L. Jacobs, L'avventurosa storia del cinema americano, Torino 1952, passim; W.K. Everson, American silent film, New York 1978; T. Stempel, Framework, New York 1988.