SABINO, C. Aruleno Celio
Giurista romano di nobile famiglia, console nel 69 d. C. e personaggio assai influente sotto Vespasiano. Allievo di Masurio Sabino e di Cassio Longino fu considerato dopo la deportazione di quest'ultimo (anno 65) come il principale rappresentante della scuola che da Masurio aveva preso il nome di sabiniana. Di lui è ricordato e citato sovente un commento all'editto degli edili curuli; ma altre citazioni presso i giuristi più tardi sembrano riferirsi ad opera diversa e di più largo impianto.
Nessuno dei suoi scritti fu escerpito dalla commissione giustinianea che compilò il Digesto.
Bibl.: O. Lenel, Palingenesia iuris civilis, Lipsia 1889, I, col. 79 segg.; P. Krüger, Geschichte der Quellen und Litteratur des römischen Rechts, 2ª ed., Monaco 1912, p. 266; P. De Francisci, Storia del diritto romano, I, i, Roma 1929, p. 354.