BUSSI Sul Tirino (A. T., 24-25-26)
Comune dell'Abruzzo, già appartenente alla provincia di Aquila, ora aggregato a quella di Pescara. Il centro abitato sorge a 345 m. s. m., sulla sinistra del Tirino, grosso affluente della Pescara, su un terrazzo che scende con un gradino assai ripido al fiume, il quale, proprio sotto il paese, forma una piccola cascata. Ebbe già in passato qualche importanza perché situato su una strada frequentata, che dalla valle della Pescara conduce ad Aquila, risalendo appunto la valle del Tirino, detta nel Medioevo Valle Tritana. Bussi contava circa 400 abitanti nel 1669 e 750 alla fine del sec. XVIII. Allora la sua industria principale era quella delle stoviglie, alimentata dall'ottima argilla che si ricava nei dintorni immediati del paese. Ora questa industria è decaduta, ma ai giorni nostri il paese è sorto a nuova vita in seguito all'utilizzazione delle acque del Tirino per animare un grande stabilimento elettrochimico posto a valle del paese, a breve distanza dalla confluenza del fiume nella Pescara, dirimpetto alla stazione di Bussi; esso si è specializzato nell'estrazione dell'alluminio dalla bauxite. La popolazione, di 1905 ab. nel 1881, è cresciuta a 2215 nel 1901 e a 2877 nel 1921; di questi oltre 400 vivono in un nuovo centro sorto presso le officine (Bussi Officine).
Il territorio del comune (26 kmq.) irrigato in parte con acqua del Tirino ha colture di cereali, vigneti e alberi da frutta; nelle regioni meglio esposte prospera anche l'ulivo. La stazione ferroviaria, sulla linea Sulmona-Pescara, dista dal paese 5 km.