Buridano
Buridano Giovanni nome italianizzato di Jean Buridan (Béthune, Nord-Pas-de-Calais, 1295 ca - Parigi 1358 ca) filosofo francese. Insegnò nella facoltà delle arti dell’università di Parigi, della quale fu anche rettore nel 1328 e nel 1340. Tra i maggiori esponenti del nuovo indirizzo filosofico-scientifico avviato da Occam (la «via moderna»), è autore di un manuale di logica, le Summulae de dialectica (Compendio di dialettica), e di due trattati su argomenti logici più specifici, Sophismata (Sofismi) e Consequentiae (Conseguenze), in cui sostiene l’intrinseca individualità del reale e attribuisce l’universalità ai soli concetti, la cui naturale tendenza a significare è stabilita dai vari tipi di suppositio. Nelle Questioni sulla fisica egli critica la dinamica aristotelica: per spiegare il moto violento non basta rifarsi, come fa Aristotele, all’azione dell’aria circostante il proietto; si deve piuttosto ammettere nel proietto la presenza di una certa quantità di energia (impetus), trasmessagli dal lanciatore. A Buridano è attribuito l’apologo dell’asino (asino di Buridano) che, davanti a due mucchi di fieno uguali e alla stessa distanza è incapace di scegliere e muore di fame: esso vuol significare che nell’animale, a differenza che nell’uomo, manca la capacità di autodeterminazione propria della volontà e, quindi, la «scelta» dipende dallo stimolo esterno.