BURIATI (Burjaty)
Una delle tribù mongole della Siberia, stanziata nella regione intorno al lago Bajkal, dal fiume Oka (affluente dell'Angara) ad ovest, fino al fiume Onona (afflluente dell'Amur) ad est. I Buriati, circa 300.000, costituiscono il nucleo principale di popolazione della repubblica socialista sovietica autonoma buriato-mongola, la quale fa parte della U.R.S.S. (v. buriatia). La loro lingua, il buriato, è uno dei dialetti mongoli. Una piccola minoranza dei Buriati si serve anche della lingua russa e del dialetto khalkha della lingua mongola; e, nello scrivere, del tibetano e del mongolo. Le caratteristiche somatiche sono prettamente mongole.
La maggior parte dei Buriati si occupa dell'allevamento del bestiame, praticato in modo molto primitivo; ma già dal sec. XVIII cominciò a diffondersi tra essi l'agricoltura, la quale nel sec. XX fu sempre più intensificata. Occupazioni secondarie sono la caccia e la pesca; la popolazione si occupa anche della lavorazione del ferro e del feltro e della concia delle pelli. Molti dei Buriati sono carrettieri.
Prima della rivoluzione del 1917 fra i Buriati era in vigore l'antico regime particolare, consolidato dello stauto Speranskij 1822, secondo il quale la comunità primitiva (ulus) era la base di tutta la vita. L'ulus dei Buriati è comunemente composto di alcune capanne circondate da un recinto piuttosto basso; esso comprende il padre di famiglia con i suoi figli e nipoti. Ogni ulus è governato dal suo sindaco. Parecchi ulus costituiscono un aimak (agnazione); il capo di ogni aimak era sindaco agnatizio (sciuleniga). Parecchi aimak erano riuniti in dipartimenti di giurisdizioni (vedomstva) diretti dai cosiddetti "municipî della steppa". Il municipio della steppa era composto di un presidente taiscià (il capo agnatizio) e di alcuni membri eletti. Non solo l'amministrazione, ma anche il tribunale veniva regolato dalle leggi e dalle consuetudini dei Buriati; le cause si discutevano nei tribunali dei singoli gruppi agnatizî (tranne le cause di carattere politico e i gravi processi penali, i quali competevano alla giurisdizione dei comuni tribunali russi). Il regime sovietico introdotto in Russia dopo la rivoluzione del 1917 (la Buriatia divenne completamente sovietica solo nel 1922), scosse dalle fondamenta tutta la vita agnatizia dei Buriati, e in modo particolare la vita familiare. I matrimonî tra persone appartenenti allo stesso gruppo agnatizio (che prima erano rigorosamente proibiti) costituiscono presentemente un fenomeno comune e ordinario.
La cultura dei Buriati presenta varie differenze locali. I Buriati settentrionali abitano case di legno in travatura, a forma di un prisma esagonale oppure ottagonale: tipo di casa che costituisce la riproduzione in legno della iurta dei nomadi; i Buriati meridionali abitano una iurta di panno felpato, che ha forma di cono. Uomini e donne portano i medesimi indumenti: una camicia di stoffa cinese, pantaloni della stessa stoffa imbottiti di ovatta, oppure di cuoio, una giacca di pelle di montone oppure di panno. Il cappello è tondo, grigio, a falde strette e con un pennacchio rosso; d'inverno è imbottito d'ovatta. Gli uomini portano i capelli corti; la pettinatura delle donne è assai complicata; esse portano degli orecchini, polty. La calzatura consiste in stivali di pelle di cavallino. Ma l'uso del costume nazionale va diminuendo. I Buriati si nutrono prevalentemente di latticinî e di carne; il pesce è poco usato; non coltivano legumi, adoperano vegetali selvatici. Usano latte bollito, cagliato e fermentato; dal latte estraggono una specie di acquavite (aracha). Si cibano di tè compresso in tavolette con latte, farina e burro.
Le feste popolari dei Buriati sono unite alle feste religiose. La maggior parte (60% circa) dei Buriati professa la religione buddhista (lamaiti); seguono poi gli sciamanisti (25%); la minoranza è cristiana-ortodossa (15%). In seguito alla rivoluzione russa le organizzazioni ecclesiastiche dei Buriati attraversano un periodo critico, il quale si ripercuote soprattutto sulla situazione del clero lamaita, che era il più numeroso e aveva una grande importanza nella vita dei Buriati. L'istruzione e la lingua scritta dei buriati-buddhisti era, infatti, tutta nelle mani del clero lamaita. I figli dei buriati sciamanisti e ortodossi si istruivano nelle scuole russe. Nel 1926 nella Buriatia vi erano 438 scuole di primo grado, fra cui 213 buriato-mongole, e 12 scuole di secondo grado, di cui 7 buriato-mongole.
La lingua scritta dei Buriati ha una letteratura assai abbondante; fino a tempi recenti la stampa dei libri (in xilografia) si effettuava quasi esclusivamente nei conventi buddhisti. La loro letteratura popolare è molto ricca (canti eroici e leggende).
Bibl.: Scritti in lingua russa: I. I. Zarubin, Elenco delle popolazioni dell'U.R.S.S., in Accademia delle Scienze, opere K.I.P.S., n. 13, Leningrado 1927; J. D. Tal'ko Grynzević, Antropol. dello Zabajkal e della Mongolia, in Riv. antropol. russa, 1902, n. 2; V.A. Rjazanovskij, Il diritto consuetudinario delle tribù mongole (Mongoli, Buriati, Calmucchi), Charbin 1924; M. N. Bogdanov, Cenni storici sul popolo Buriato-Mongolo, Verchne-Udinsk 1926; I.I. Serebrennikov, I Buriati, le loro condizioni economiche e l'agricoltura, Verchne-Udinsk 1926; C. Ž. Žamcarano, Brani di letteratura popolare delle tribù mongole, Pietrogrado 1918. V. ianoltre: M. A. Czaplicka, Aboriginal Siberia, Oxford 19154; G. Sandschejew, Weltanschauung und Schamanismus der Alaren-Burjaten, in Anthropos, XXII (1927), XXIII (1928), A. Rudnev, Buriat epic, in Mémoires de la Société Finno-Ougrienne, LII, Helsinki 1924.
Storia. - Nel sec. XII i Buriati conducevano la lor vita nomade nelle località a mezzogiorno del lago Bajkal fino al fiume Onona, affluente dell'Amur. Cosacchi russi e uomini che avevano prestato servizio militare nella loro avanzata verso Oriente vennero a contatto con i Buriati; e nel 1631, i Russi costruirono sulla riva del fiume Angar un villaggio con palizzate, il cosiddetto Bratskij ostrog (l'aggettivo bratskij, cioè "fraterno", fu dato probabilmente per la somiglianza di suono con Buriati). Questo fatto provocò la fuga di parte dei Buriati in Mongolia; ma tra il'600 e '700 le famiglie fuggiasche fecero ritorno. Da allora, tutti i Buriati di Siberia si considerarono sudditi russi. Fino a questo momento i Buriati erano sciamanisti, e solo nell'Oltre-Bajkal era cominciato a penetrare il buddhismo che poi, nel '600, fece rapidi progressi fra di loro. Il governo russo di Caterina promosse questa diffusione del buddhismo, ma si sforzò di mettere un limite all'influenza della gerarchia mongolica negli affari religiosi dei Buriati. Nel 1764, il capo del monastero di Congol, il lama Zajaev, fu nominato ordinatore supremo dei Buriati buddhisti, nei riguardi spirituali (col titolo di "candido-chambo-lama"). Approfittando della protezione del governo russo, il clero buddhista fece una lotta crudele allo sciamanismo. Nel sec. XIX i buddhisti si rafforzarono ancora; e dal Tibet vennero nella regione d'Oltre-Bajkal 150 lama (1812). Nel 1853 il governo russo pubblicò un'ordinanza relativa alla limitazione dei monasteri a 34 e dei preti a 285 (prima di questa limitazione i lama erano arrivati a circa 4500). Dal sec. XVII fra i Buriati agì anche una missione russa ortodossa e nel sec. XVIII nell'Oltre-Bajkal fu fondata una missione religiosa inglese che cessò la sua attività nel 1842. Verso la fine del sec. XIX, su 270.000 Buriatti, 160.000 erano lamaiti (buddhisti), 75.000 sciamanisti e 35.000 ortodossi. Dal punto di vista militare, nel 1766 i Buriati furono organizzati in una truppa speciale (sul tipo di quelle cosacche) di 4 reggimenti, comandati da atamani ereditarî. Col 1851 questi reggimenti entrarono a far parte delle truppe cosacche d'Oltre-Baikal.
Bibl.: Haemejster, Statističeskoe obozrenie Sibiri (Esame statistico della Siberia), 1854; H. Howorth, History of Mongols, I, 1876; A. Podznjeev, K istorii razvitja buddizma v Zabajkalskom krae (Sulla storia dello sviluppo del buddhismo nella regione d'Oltre-Bajkal), in Zapiski Vost. Otd. Russk. Archeol. Obščestva, I (1886); V. Mezov, Sibirskaja bibliografija (Bibliografia siberiana), II, 1891; I. Curtin, A Journey in Southern Siberia, 1909; C. Žamcarano, Proizvedenija narodnoj slovesnosti Burjat; vvedenie k tekstam (Opere della letteratura popolare dei B. Introduzione ai testi), 1918. È il primo volume della serie pubblicata dall'Accademia delle scienze russa, col titolo Obrazčy narodnoj slovesnosti mongol'skich plemen.