BURALI d'Arezzo, Paolo, beato, cardinale
Nato ad Itri presso Gaeta nel 1511 morto nel 1578. Conseguita a Bologna la laurea in legge, fu in Napoli avvocato e giudice nelle cause criminali. Improvvisamente egli si ritirò a vita raccolta; ma fu poi costretto ad accettare la carica di regio consigliere. Si fece teatino nel 1557 ed il popolo continuò ad accorrere a lui, come a un oracolo, per consigli di saggezza e di pace. Per volere di Pio IV fu mandato ambasciatore a Filippo II di Spagna per ottenere, come di fatto ottenne, che in Napoli non fosse istituita l'Inquisizione. Fu in seguito nominato vescovo di Piacenza, elevato alla porpora cardinalizia, e, nel 1572, nominato arcivescovo di Napoli. Carlo Borromeo, che lo aveva carissimo e ne venerava la straordinaria santità, nel conclave che doveva dare un successore a Pio V ne caldeggiò l'elezione. Fu beatificato nel 1772.
Bibl.: P. A. Cagiano, Vita di P. B. d'A., Roma 1649; G. Bonaglia, Vita del B. P. d'A., cardinale di S. Pudenziana, Roma 1772; I. Silos, Historiarum clericorum regularium pars tertia, Palermo 1666; Ciacconius, Vitae Pontificum et Cardinalium, III, Roma 1677; B. Chioccarello, Antistitum praeclarissimae Neapolitanae Ecclesiae catalogus, Napoli 1643, p. 348.