BUONAVITA, Antonio, detto il Bientina
Nacque a Pisa da nobile famiglia, presumibilmente intorno alla metà del sec. XVI. Poco si conosce riguardo alla sua vita: fu musicista, sacerdote e cavaliere dell'Ordine di S. Stefano. Nel 1587 circa ne era uno dei primi organisti quando, dopo aver abbandonato la sede provvisoria in S. Sisto, il clero e l'Ordine stesso si trasferirono nella chiesa di S. Stefano, detta anche chiesa dei Cavalieri.
La carica di organista presso questa chiesa testimonia già di per sé il notevole valore del B.: basti pensare che G. P. Manenti - uno dei più celebri e valenti compositori-organisti in Toscana in quell'epoca -, pur essendo organista della cappella di S. Giovanni in Firenze, fece istanza per ottenere il posto a Pisa. Compositore dedito in prevalenza alla musica vocale e ottimo cantore egli stesso (aveva voce di tenore), il B. dovette trascorrere la sua vita nella città natale, poiché non si ha notizia di sue attività altrove. Incerta è la data della morte, avvenuta quasi certamente a Pisa; un documento con la sua firma, datato da Pisa, 25 maggio 1606, permette comunque di fissare il termine "post quem". Secondo il Fedeli, il B. "è seppellito... nel Camposanto urbano" di Pisa.
Il B. ha lasciato alcuni saggi della sua arte nelle poche composizioni pervenute, e cioè: Il primo libro de madrigali a quattro voci con un dialogo à otto nel fine (Venezia, G. Scotto, 1587), dedicato al cavaliere di S. Stefano Benedetto Vivaldi; Il primo libro de madrigali a sei voci con un intermedio a dodici (ibid. 1591), contenente diciannove madrigali e l'"intermedio" a due cori Nel proprio sangue, e le Hieremiae lamentationes partim quatuor partim quinque vocibus (ibid. 1600). Compose, inoltre, almeno due libri di madrigali a cinque voci: infatti, nell'Inventario dei libri della musica del duomo di Pisa, nell'anno 1610, era citato un suo Libro secondo di madrigali a cinque voci con uno a dieci nel fine, e la stessa opera figurava anche nel Catalogo del re Giovanni IV del Portogallo, come scrive il Fedeli.
Il B. compose anche nell'aprile del 1589 alcune musiche per gli intermedi che vennero eseguiti nelle grandiose feste organizzate in occasione della visita in Pisa di Cristina di Lorena, novella sposa del granduca Ferdinando de' Medici, in cui è presente la pratica monodica che si andava affermando in quel tempo. Da una descrizione sincrona si apprende, infatti, che: "Dopo la finta battaglia navale, gli Arabi cantarono le infrascritte ottave in una musica soavissima... composta dal rev.m.s. A. B., cognominato il Bientina, organista della chiesa dei Cavalieri e musico eccellentissimo. La prima fu cantata da un solo in un'aria. La seconda fu a dieci voci, cantata da cinquantadue persone con sei tromboni, quattro cornetti ed un organo nel mezzo del concerto sonato dal Bientina. La terza fu a venti voci dalli cinquantadue cantata e co' medesimi strumenti... Il concerto della musica [di un madrigale cantato nelle medesime feste] fu a cinque voci con un liuto, ed una spinetta che fecero una dolcissima armonia: il compositore della musica dicono essere stato il signor Bientina, …il quale cantava una parte e sonava la spinetta".
Bibl.: P. Canal, Osservazioni ed aggiunte alla Biographie univers. des Musiciens,par F. J. Fétis, in Atti del R. Ist. veneto di scienze,lettere ed arti, s. 3, XII (1866-67), pp. 202 s.; E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vokalmusik Italiens, I, Berlin 1892, p. 122; G. Gaspari, Catal. della bibl. del Liceo musicale di Bologna, III, Bologna 11893, p. 53; C. Fedeli, Studi sulla musica a Pisa, Pisa 1905, pp. 8, 10, 12, 14; F. Testi, La musica ital. nel Seicento. Il melodramma, I, Milano 1970, pp. 43 s.; F. J. Fétis, Biographie univers. der Musiciens, II, Paris 1877, p. III; C. Schmidl, Diz. Univ. dei Muicisti, I, p. 262; Suppl., p. 134.