bullistico
agg. Da bullo, proprio di un teppista prepotente e spavaldo.
• Lorenzo Sturiale, «ultras-compagno» sotto inchiesta per i fatti dell’11 novembre 2007 a Roma successivi all’uccisione di Gabriele Sandri, si sofferma […] sulla «stigmatizzazione dei comportamenti devianti dei giovani»: «Quand’ero più piccolo ‒ scrive ‒ ero bullo e non lo sapevo. Allora non bastava nemmeno picchiarsi per attirare l’attenzione dei grandi, oggi invece i media passano il gioco delle sberle in classe come un’immagine “bullistica”. Bel coraggio». (Giacomo Russo Spena, Manifesto, 25 giugno 2008, p. 14, Cultura e Visioni) • «L’attacco bullistico ‒ è il report di una casistica sperimentale collezionata in tre anni di esperienze specifiche ‒ è interiorizzato nel malessere. Ci si ritrova con i magoni interni dopo le aggressioni che sono diventate moneta corrente, nelle relazioni sociali quotidiane e nelle istituzioni. I giovani imparano il bullismo dagli adulti» (Roberto Collovati riportato da Chiara Benotti, Messaggero Veneto, 17 settembre 2010, p. 2, Pordenone) • La stessa Corte [di Cassazione] ha condannato un maestro elementare di Bagheria a due mesi per aver costretto un bambino di sette anni, che aveva grugnito in classe per disturbare la lezione, a mettersi a quattro zampe e a fare il maialino: il maestro ‒ si legge nella sentenza della Cassazione ‒ ha commesso «una prevaricazione e oltretutto ha sbagliato a rispondere ad un atto da lui percepito come “bullistico” con una imposizione del potere». (Gianna Fregonara, Corriere della sera, 4 aprile 2014, p. 23, Cronache).
- Derivato dal s. m. e agg. bullo con l’aggiunta del suffisso -istico.
- Già attestato nella Stampa dell’8 gennaio 1994, p. 27, Sport, (G. Ran.)