Bulicame
. Sorgente del Lazio settentrionale, sei Km a nord di Viterbo, dalla quale esce un'acqua cerulea alla temperatura di circa 55°C, con vapori contenenti acido solfidrico.
È ricordata in If XIV 79 Quale del Bulicame esce ruscello / che parton poi tra lor le peccatrici, / tal per la rena giù sen giva quello. D. paragona ai ruscelletti originati dal B. il fiumicello che spiccia fuor de la selva, per il calore dell'acqua e per i vapori emessi.
L'esatta descrizione del B. spinge il Revelli (Italia 168-169) e il Bassermann (Orme 291 ss.) ad avanzare l'ipotesi che D. abbia visto di persona il luogo durante il suo viaggio verso Roma. A questo proposito è però da notare (Murari) che la sorgente è ricordata, oltreché nello statuto della città di Viterbo del 1251, da cronisti e da altri scrittori.
Mentre non sono state sollevate questioni sull'identificazione del B. dantesco con la sorgente del viterbese, confermata tra l'altro nel lavoro, fondamentale per lo studio della terzina, di M. Barbi e A. Duro, è rimasta a lungo aperta la discussione sulle peccatrici del v. 80 (v. PECCATRICE).
Bibl. - L. Zelli Jacobugri, Dissertazione recitata nell'Accademia viterbese li 29 gennaio 1824 sul Bollicame di Viterbo; illustrazione di alcuni versi (79-81) del canto XIV dell'Inferno di D., e di un racconto che leggeri in una antica cronaca viterbese di Gian Giacomo Sacchi, Roma 1832; F. Lanci, Del B. e della Chiarentana nella D.C. di D.A. Consideramenti, ibid. 1872, 3-18; L. Scarabelli, La Chiarentana e il B. nella D.C. male intesi nelle chiose antiche illustrati da F. Lanci, in " Il Propugnatore " V (1872) 216-230; F. Cristofori, Il b. e la prigione della Malta, in D. e Viterbo, Roma 1888; A. Corradi, Delle stufe e bagni caldi nel medio evo e nei secoli posteriori; interpretazione del passo dantesco relativo al B., Milano 1889; R. Murari, E' li, ma cela lui l'esser profondo, in Note dantesche, II, Reggio Emilia 1895; G. Cozza-Luzi, Erudizione letteraria, Roma 1901; F. Pellegrini, I canti XII-XXIII dell'Inferno, Firenze 1906; G. Mazzoni, Almae luces malae cruces, Bologna 1941, 239-266; F. Maggini, in " Giorn. stor. " CXIX (1942) 130-134; M. Barbi - A. Duro, Peccatrici o Pectatrici?, in " Studi d. " XXVIII (1949) 11-43.