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BULÈ

di Vincenzo Costanzi - Enciclopedia Italiana (1930)
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BULÈ (Βουλή)

Vincenzo Costanzi

Nei tempi omerici la bulè è l'adunanza dei nobili che si riuniscono intorno al re e gli dànno consigli. Spesso s'incontra in Omero l'epiteto di "vecchi" (γέροντες) dato a questi consiglieri, e si comprende come gli uomini attempati esercitino la loro azione più col senno che nella milizia (Iliade, VI, 113; cfr. III, 150). Ma anche i giovani nobili formavano il consiglio del re, quando erano liberi dalla milizia. Forse i camerati (ἑταῖροι) anch'essi potevano essere buleuti, perché nobili e banchettanti col re.

Quando alla monarchia sottentra l'oligarchia o la democrazia, la bulè costituisce il consiglio dello stato e quasi sempre funziona accanto all'assemblea popolare, rivelando così una continuazione delle consuetudini omeriche. In quasi tutti gli stati della Grecia sappiamo che accanto al popolo (δῆμος) esisteva una bulè; ma una conoscenza più precisa abbiamo solo della bulè ateniese. Oltre alla bulè dell'Areopago vi sarebbe stata un'altra bulè, di 401 membri, che Dracone avrebbe istituita; ma la notizia non è attendibile, e il numero 401 si spiega forse supponendo che l'autore abbia contato anche il magistrato che l'avrebbe convocata e presieduta. A Solone è attribuita l'instaurazione di una bulè di 400 membri, tolti 100 da ciascuna tribù genetica ateniese, Argadei, Egicorei, Opleti e Geleonti; ma anche sull'esistenza di questa bulè sono stati sollevati dei dubbî. Un'altra bulè fu, invece, certamente parte organica del complesso di riforme operato da Clistene Alcmeonide: ognuna delle dieci tribù locali eleggeva 50 buleuti, sorteggiandoli, e assoggettando la bulè alla docimasia. Questa bulè non mutò la sua costituzione originaria dopo la pausa quadrimestrale del 411 e la breve applicazione della costituzione di Teramene, fino a quando non si aggiunse alle dieci tribù clisteniche prima la tribù Antigonide e la tribù Demetriade, poi finalmente insieme con queste la tribù Tolemaide, poi, soppresse quelle due, l'Attalide. Allora la bulè fu composta di seicento membri.

Per diventare buleuti in Atene, come in altre città, bisognava avere raggiunto l'età di trent'anni. L'aspirante, designato dalla sorte, veniva assoggettato a un esame (δοκιμασία), e se questo gli riusciva sfavorevole, quello a cui era toccato un numero sufficiente di voti prendeva il suo posto. I nuovi buleuti nel sec. V entravano, pare, in funzione prima che fosse finito l'anno attico, cioè verso la metà di Sciroforione, che corrisponde approssimativamente al giugno-luglio. I vecchi buleuti singolarmente dovevano render conto del loro operato durante l'adempimento dell'ufficio. L'espulsione di un membro dal seno della bulè si effettuava scrivendo sopra un foglio il nome dell'espellendo; ma forse vi era appello al tribunale popolare da parte del colpito.

La bulè era divisa in dieci sezioni secondo il numero delle tribù e ogni tribù per una decima parte dell'anno teneva la pritania, cioè regolava gli affari urgenti e faceva il programma delle proposte che si dovevano presentare prima alla bulè plenaria, poi all'assemblea popolare. Questi pritani nominavano nel loro seno un presidente (ἐπιστάτης), un segretario (γραμματεύς) e un tesoriere (ταμίας). Sul principio del quarto secolo fu separata la presidenza della bulè e dell'assemblea popolare dalla pritania, e si scelse un collegio di nove proedri dalle tribù che non esercitavano la pritania. Il presidente (ἐπιστάτης) teneva l'ufficio a turno: una notte e un giorno, come una volta il presidente della pritania. Le riunioni si tenevano in un edificio chiamato buleuterio, ma potevano tenersi anche altrove, come il senato romano non si riuniva sempre nella curia. Le competenze erano vaste tanto in cose finanziarie quanto in cose politiche, e, quantunque l'ultima parola spettasse all'assemblea popolate, l'esito dipendeva spesso dal modo come le sedute erano preparate.

Bibl.: Öhler, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., III, coll. 1020-1037; Caillemer, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire ecc., I, pp. 738-744; Busolt, Griechische Geschichte, 2ª ed., II, Gotha 1895, p. 430 seg.; id., Griechische Staatskunde, II, Monaco 1926, p. 1019 segg.; U. Wilamowitz-Möllendorff, Aristoteles und Athen, Berlino 1893, I, p. 289 seg.; II, p. 191; H. Swoboda, Die griechischen Volksbeschlüsse, Lipsia 1890; G. De Sanctis, Ατϑίς, storia della Repubblica ateniese, 2ª ed., Torino 1912, passim. Vedi ancora E. Meyer, Geschichte des Altertums, II, Stoccarda 1893, pp. 659, 803; J. Beloch, Griechische Geschichte, 2ª ed., I, ii, Strasburgo 1913, p. 328 seg., dove cerca di rivendicare a Pisistrato le riforme clisteniche; V. Costanzi, Le costituzioni di Sparta e di Atene, Bari 1927, p. 36, n. 1; id., La costituzione di Clistene, in Rivista di filologia, n. s., IV (1926), p. 174; G. Gilbert, Handbuch der griechischen Staatsalterthümer, 2ª ed., I, Lipsia 1893, pp. 134 seg., 295 seg.

Vedi anche
demo La più piccola unità territoriale presso gli antichi Greci, e specialmente presso gli Ioni. Le funzioni dei d. ci sono note soprattutto per Atene. I d. attici sono ricordati già nelle leggi di Solone; con gli ordinamenti di Clistene divengono non soltanto la principale divisione territoriale dell’Attica, ... ecclesia Nome dell’assemblea popolare nelle libere città dell’antica Grecia. Vi partecipavano con diritto di parola e di voto tutti i cittadini nel pieno possesso dei loro diritti: la partecipazione dei non abbienti fu resa possibile in Atene da Pericle con l’istituzione di una speciale indennità. L’e. ateniese ... Pèricle Uomo politico ateniese (495 circa - 429 a. C.), figlio di Santippo, imparentato per parte di madre con gli Alcmeonidi. Iniziò la sua carriera politica nel partito democratico di Efialte, che, con l'ostracismo di Cimone (461) e il declino del partito conservatore e dell'Areopago, conquistò la direzione ... stratego (o stratega) Nell’antica Grecia, comandante militare e, in particolare, ciascuno dei 10 membri di una magistratura ateniese, istituita da Clistene alla fine del 6° sec. a.C., le cui funzioni consistevano nel comando dell’esercito e della flotta. L’elezione dei membri del collegio era fatta dapprima ...
Tag
  • ASSEMBLEA POPOLARE
  • SENATO ROMANO
  • COSTITUZIONI
  • OLIGARCHIA
  • ALCMEONIDE
Altri risultati per BULÈ
  • bulè
    Dizionario di Storia (2010)
    bule bulè Consiglio cittadino dell’antica polis greca, e anche degli Stati federali; nato come corpo aristocratico intorno ai re arcaici, assunse importanza e carattere giuridico con l’affermarsi dei reggimenti democratici. L’ordinamento della b. è noto soprattutto per Atene, dove fu istituita da ...
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    Enciclopedia on line
    bulè (gr. βουλή) Consiglio cittadino dell’antica polis greca e degli stati federali; nato come corpo aristocratico intorno ai re arcaici, assunse importanza con l’affermarsi dei regimi democratici. L’ordinamento della b. è noto soprattutto per Atene, dove fu istituita da Clistene (fine 6° sec. a.C.): ...
Vocabolario
bulè
bule bulè (meno com. bule) s. f. [traslitt. (e rispettivam. adattam.) del gr. βουλή «consiglio»] (pl. bulài [gr. βουλαί]). – Consiglio cittadino dell’antica pòlis greca, e anche degli stati federali; in Atene era costituito da 500 membri...
buleutèrio
buleuterio buleutèrio s. m. [dal gr. βουλευτήριον, der. di βουλευτής «buleuta»]. – Edificio adibito nell’antica Grecia alle riunioni della bulè.
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