BUGLIO, Giovanni Antonio, barone del Burgio (nei documenti: Jo. Ant. Pulleo, o anche Bulleonus, baro Burgii; presso il Pastor: Puglioni)
Insigne diplomatico della Santa Sede, nato a Mineo sullo scorcio del secolo XV, morto a Palermo fra il 1546 e il 1548. Recandosi in Spagna, di passaggio a Roma, il papa Adriano VI riconobbe in lui qualità superiori e, invitandolo al suo servizio, lo mandò a mezzo il 1523, nunzio in Ungheria, a promuovere l'unione dei principi cristiani contro il Turco. Vi ritornò nel 1524, sotto Clemente VII, e si cattivò l'ammirazione e l'amore di tutta la nazione ungherese, tanto da esservi stimato come un compatriotta. Dopo l'infelice giornata di Mohacs (1526), richiamato a Roma, fu nominato commissario generale delle milizie contro i Colonna. Nel 1527 fu di nuovo in Ungheria; nel 1529, nunzio alla corte di Sicilia. Nel 1530 fu mandato alla corte di Enrico VIII, ove rimase tre anni. Dal 1534 sino alla morte fu nunzio alla corte di Sicilia, continuandovi a godere la fiducia di Paolo III. Degno di rilievo è il patriottismo del B., quando consigliava a Clemente VII la neutralità nelle contese tra Carlo V e Francesco I ("lassi rumpere le teste a li Barbari"), e la cura di fortificare l'Italia per renderla indipendente dagli stranieri e riunita in confederazione.
Bibl.: G. Fraknói, Le Baron Burgio, nonce de Clément VII en Hongrie, Firenze 1884; L. Pastor, Storia d. Papi, IV, ii e V. Le relazioni molto interessanti del B. (incomplete e scorrette in Theiner, Mon. Hung., II) furono pubblicate dal Franknói, Mon. Vat. hist. Hung. illustr. Rel. or. pont., I, Budapest 1884.